WANDOROBO
. Popolazione del Kenya (Africa Orientale Inglese) in parte soggetta ai Masai e in parte ai Nandi. Benché molto influenzati dalle diverse tribù che li hanno soggiogati, i Wandorobo si presentano ancora in uno stadio assai primitivo.
Abitano in piccoli villaggi, composti di due o tre famiglie, vivono con quanto dà loro la natura, soprattutto selvaggina e miele - anche la dote è pagata con miele -, non hanno altri animali domestici che il cane, usano frecce e lance avvelenate, non conoscono l'uso della moneta, ma soltanto lo scambio di prodotti. Praticano la circoncisione e la tribù è divisa in diverse classi secondo l'età. La famiglia è per lo più monogamica; per il matrimonio è necessario il consenso della sposa e dei suoi parenti, l'adulterio è punito con molto rigore; i deformi sono soppressi, appena nati. Lo stato è quasi inesistente: vige la vendetta di sangue, il capo talvolta è eletto, talvolta eredita il potere. M. Merker parla di un Essere Supremo chiamato Uëd, e riporta preghiere per varie circostanze; a lui sono pure offerti sacrifici per avere bambini e in occasione delle grandi cacce; G. W. B. Huntingford accenna ad elementi solari e lunari nella mitologia e tutte le fonti ricordano la credenza in spiriti e nella magia. I morti non sono sepolti, ma portati fuori del villaggio e lasciati in pasto alle iene.
Bibl.: M. Merker, Die Masai, Berlino 1910; Max Weisz, Die Völkerstämme im Norden Deutsch-Ostafrikas, ivi 1910; G. W. B. Huntingford, Modern hunters: some account of the Kâmelīlo - Kâpchepkendi Dorōbo (Okiek) of Kenya Colony, in Journal of the Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland, LIX (1929), p. 333 segg.; E. J. Wayland, Preliminary studies of the tribes of Karamoja, ibid., LXI (1931), p. 187 segg.