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JENS, Walter

di Aloisio RENDI - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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JENS, Walter

Aloisio RENDI

Scrittore tedesco, nato ad Amburgo l'8 aprile 1923. È tra i primi giovani autori tedeschi affermatisi nel secondo dopoguerra; seguì gli studî umanistici, ottenendo nel 1949 la docenza di filologia classica.

Dopo alcune opere minori (drammi radiofonici), si affermò con un primo romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (Amburgo-Stoccarda-Baden Baden 1950; traduzione ital. a cura di R. Melani, Milano 1954). L'opera, che descrive in un'indeterminata epoca avvenire l'"ultimo individualista" in una società totalitaria, è un'utopia negativa: l'eroe riesce dapprima, denunziando la fidanzata, a salvarsi e a salire di grado nella gerarchia, ma alla fine rifiuta di diventare da "accusato", come tutti sono, un "giudice", e viene liquidato. Il successo dell'opera era dovuto anche all'interesse per la voce della nuova generazione tedesca: vi sono echi evidenti di Koestler e Orwell, ma con una visione simbolica dell'esistenza umana, al di fuori di ogni specifico problema politico, mutuata esplicitamente da Kafka. Nelle sue opere successive, J. affina le sue doti di descrizione psicologica, pur mantenendo i suoi intenti simbolistici: in Der Blinde (Amburgo 1951) il protagonista, un vecchio maestro cieco descritto con crudo realismo, raffigura anche la situazione dell'uomo sperduto nel mondo. Vergessene Gesichter (Amburgo 1953) ci porta in un asilo di vecchi in cui sono ricoverate cinque vecchie coppie di attori. Stilisticamente complesso è il romanzo Der Mann, der nicht alt werden wollte (Amburgo 1955), la biografia, influenzata dal "Dottor Faustus" di T. Mann, di uno scrittore che cerca invano di penetrare il mistero del tempo e di arrestarlo. Revisione moderna del mito classico è Das Testament des Odysseus (Pfullingen 1957), in cui l'eroe Ulisse confessa al nipote di non aver mai amato la guerra e l'avventura.

Oltre che della letteratura classica (cfr. di lui Die Stichomythie in der frühen griechischen Tragödie, Monaco 1955), J. è attento studioso e critico di quella moderna e contemporanea (cfr. il volume di saggi Statt einer Literaturgeschichte, Pfulligen 1957).

Bibl.: G. Necco, I due volti della Germania, Bari 1954.

Vedi anche
Walser, Martin Walser ‹vàlʃër›, Martin. - Scrittore tedesco (n. Wasserburg, Baviera, 1927). Dopo le prime novelle d'ispirazione kafkiana (Ein Flugzeug über dem Haus und andere Geschichten, 1955), s'impegnò in romanzi di critica sociale, collocandosi tra gli autori più seguiti della sua generazione: Ehen in Philippsburg ... Celan, Paul Celan ‹zelàan›, Paul. - Pseudonimo del poeta di lingua tedesca Paul Antschel (Cernăuti, Bucovina, 1920 - Parigi 1970). I genitori, di madrelingua tedesca, morirono in campo di concentramento nazista, ed è questa la prima esperienza, legata a quella della morte di milioni di ebrei, di cui Celan, Paul ... Küng, Hans Küng ‹küṅ›, Hans. - Teologo svizzero (n. Sursee, Svizzera, 1928). Il suo nome è legato all'impegno ecumenico e agli studi sull'ecclesiologia biblica, ma anche allo sviluppo della cooperazione tra le religioni attraverso il riconoscimento dei loro valori comuni. Professore all'univ. di Tubinga dal 1960, ... Nüsslein-Volhard, Christiane Nüsslein-Volhard ‹nü´slain fòlhart›, Christiane. - Biologa tedesca (n. Francoforte sul Meno 1942); dopo aver lavorato al Max-Planck-Institut di Tubinga, nel 1975 si è trasferita presso il laboratorio di W. Gehring al Biozentrum di Basilea. Dal 1978 al 1980 ha continuato il suo lavoro di ricerca sulla ...
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    Scrittore e letterato tedesco (Amburgo 1923 - Tubinga 2013). Tra i primi autori tedeschi affermatisi nel secondo dopoguerra, ottenne fama già con il suo primo romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (1950; trad. it. 1954), in cui si avvertono echi evidenti di Koestler e Orwell, ma con una visione simbolica ...
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