Scrittore e letterato tedesco (Amburgo 1923 - Tubinga 2013). Tra i primi autori tedeschi affermatisi nel secondo dopoguerra, ottenne fama già con il suo primo romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (1950; trad. it. 1954), in cui si avvertono echi evidenti di Koestler e Orwell, ma con una visione simbolica dell'esistenza umana, al di fuori di ogni specifico problema politico, mutuata esplicitamente da Kafka. Nelle sue opere successive, J. affina le sue doti di descrizione psicologica, pur mantenendo i suoi intenti simbolistici e un'alta complessità stilistica, come nel romanzo Der Mann, der nicht alt werden wollte (1955). Oltre che della letteratura classica, J. è stato attento studioso e critico di quella moderna e contemporanea.
Seguì gli studî umanistici, ottenendo nel 1949 la docenza di filologia classica. Prof. di filologia classica (1956) e quindi (1965-88) di retorica all'univ. di Tubinga. Presidente del PEN Club della Rep. Fed. di Germania, dal 1983 al 1997 è stato presidente dell'Accademia delle Arti di Berlino.
Alla sua attività di filologo classico (numerosi lavori ermeneutici su Euripide, Eschilo, Virgilio, Tacito, e l'importante Die Stichomythie in der frühen griechischen Tragödie, 1955) si è accompagnata quella non meno rilevante di critico della letteratura contemporanea (Statt einer Literaturgeschichte, 1957; Deutsche Literatur der Gegenwart, 1961; Zueignungen, 1962; Von deutscher Rede, 1968; ecc.). Si è affermato anche nella narrativa, con il già citato romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (1950), utopia negativa sotto l'influenza di Koestler e Orwell, ma anche di Kafka; nelle opere successive ha affinato le sue doti di descrizione psicologica (Der Blinde, 1951; il summenzionato Der Mann, der nicht alt werden wollte, biografia fantastica influenzata dal Doktor Faustus di Th. Mann; Der Fall Judas, 1975). Si segnalano: i saggi Republikanische Reden (1976) e Dichtung und Religion (1985) e le opere teatrali Der Untergang: nach den Troerinnen des Euripides (1982), Die Friedensfrau (1986) e Ein Jud aus Hechingen. Requiem für Paul Levi (1992). Del 1984 è il volume Kanzel und Katheder, che raccoglie una serie di discorsi incentrati sul liberalismo nella storia tedesca. Tra le opere successive: Menschenwürdig sterben. Ein Plädoyer für Selbstverantwortung (con H. Küng, 1995); Dialog mit Hans Küng (con K. J. Kuschel, 1996). In anni più recenti ha pubblicato, con Inge Jens, Frau Thomas Mann (2003); Eine deutsche Universität (2004); Katias Mutter (2005); Auf der Suche nach dem verlorenen Sohn. Die Südamerika-Reise der Hedwig Pringsheim 1907/08 (2006).