Filologo classico e paleografo di origine scozzese (Pittenweem, Scozia, 1858 - St. Andrews 1937), prof. di latino all'università di Oxford (1884-1901), quindi all'univ. di St. Andrews, ove rimase sino alla morte; socio straniero dei Lincei (1927). Profondo studioso del testo, della metrica e della lingua plautina, lessicografo e glossografo, curò numerose edizioni critiche di autori latini (Plauto, Captivi, 1900; Nonio Marcello, 1902; Marziale, 1903; Isidoro, 1911; Festo, 1931; glossarî latini, 5 voll., 1926-32). In campo paleografico continuò l'indirizzo di studî inaugurato da L. Traube, studiando in particolare il sistema abbreviativo altomedievale (Notae Latinae, 1915) e le scritture minuscole dell'Irlanda e dell'Inghilterra (Early Irish minuscule script, 1910; Early Welsh script, 1912). Fu il promotore e l'animatore di un importante periodico paleografico, Palaeographia latina, uscito in 6 voll. fra il 1922 e il 1929. Altre sue opere degne di ricordo sono: The Latin language (1894); Introduction to latin textual emendation (1898); Syntax of Plautus (1904); Early latin verse (1922).