SIEROSZEWSKI, Wacław
Romanziere polacco, nato nel 1858 (o 1860) a Wolka Kozlowska in Masovia. Esiliato in Siberia (1880), si dedicò al lavoro letterario (Na kresach lasów, 1896, trad. franc. A la lisière des forêts, Parigi 1929; W matni "In trappola", novelle, 1896) e a studî etnografici (Jakuty, 1896). Questi studî gli valsero il condono della pena, ma un nuovo esilio sotto forma di viaggio di studio lo riportò in Siberia, donde proseguì per l'Estremo Oriente. Ritornò in patria nel 1904; nel 1914 prese parte attiva nelle legioni di Pilsudski.
Ricchezza e intensità di esperienze vissute, un'immaginazione pronta a trasferire tali esperienze nel campo del romanzesco e una grande facilità rappresentativa, caratterizzano l'opera di S., sempre intento a scoprire, al di là delle più diverse manifestazioni della vita, quegli elementi sentimentali e morali che accomunano tutta l'umanità. Il suo talento narrativo e descrittivo non è uguale in tutti i suoi numerosi racconti polacchi, siberiani, cinesi, giapponesi, caucasici, ecc.; tuttavia, oltre a quelle già menzionate, meritano di essere rilevate le opere seguenti: Risztau (1899), Dno nęfdzy (1899, trad. ital. col titolo I Lebbrosi, Milano s. a.), Ucieczka (1904, trad. franc. L'évasion, Parigi 1933), Zamorski djabeł (1903, trad. ital. Il diavolo straniero, a cura di J. Gromska, Torino 1929); Beniowski (1916), Topiel (L'Abisso, 1919); Miłość Samuraja (1926, trad. franc. L'Amour du S., Parigi 1932), Pan Twardost Twardowski (1930).
Bibl.: Z. L. Zaleski, V.S., in Attitudes et destinées, Parigi 1932.