Scrittore polacco (Wolka Kozłowska, Masovia, 1858 o 1860 - Piaseczno, Varsavia, 1945). Esiliato (1880) in Siberia per la sua militanza socialista, si dedicò alla letteratura (Na kresach lasów, 1896; trad. it. Ai confini delle foreste, 1946) e a studî etnografici (Jakuty, 1896). Ricco di esperienze vissute e di immaginazione romanzesca, scrisse, dopo il ritorno in patria (1896), una lunga serie di racconti di carattere prevalentemente esotico, talvolta ispirati ai suoi viaggi in Estremo Oriente (Dno nędzy, 1899, trad. it. I lebbrosi, 1918; Zamorski djabeł, 1903, trad. it. Il diavolo straniero, 1928; Miłość Samuraja, 1926, trad. it. Tra i Samurai, le gheisce e i fiori, 1947). Seguace di Piłsudski, partecipò alla vita culturale e politica tra le due guerre pubblicando numerosi reportage, racconti e memorie.