VULCANALIE (Volcanalia)
Festa religiosa dell'antica Roma, che si celebrava il 23 agosto di ogni anno, in onore del dio Vulcano.
In questo giorno ricorreva anche l'anniversario della fondazione dei due templi del dio, presso il Vulcanale e presso il circo Flaminio. In tale occasione, si sacrificava, oltre che a V., a Quirino, ad Ops Opifera, probabilmente anche a Giuturna e alle Ninfe: pare per stornare il pericolo degl'incendî, come dimostra la presenza di Ops Opifera, patrona delle messi da proteggere, e di Giuturna, dispensatrice dell'acqua. Sappiamo del resto che in questo stesso giorno si usava gettare nelle fiamme, come offerta sacrificale, pesci vivi. A tali usi si riconnette l'ordine emanato da Domiziano che, a ricordo dell'incendio neroniano, venissero erette are incendiorum arcendorum causa e che, ogni anno, nel giorno delle V., si offrissero, presso di esse, sacrifici di un vitello rossiccio e di un verro.
Questa festa si protrasse molto a lungo, sino agli ultimi tempi del paganesimo, e sussisteva ancora in età pienamente cristiana, anche se con significato modificato. I calendarî del sec. IV e del V d. C. portano, per il giorno delle Vulcanalie, l'indicazione di giuochi circensi, e in Martino di Braga (De correct. rustic., 10), le V. sono indicate fra le sopravviventi costumanze pagane da combattere.
Bibl.: G. Wissowa, Gesammelte Abhandlungen, Monaco 1904, pp. 148 e 161; id., Religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p. 229 segg.; id., in Roscher, Lexikon der griech. u. röm. Mythologie, VI, 359; A. von Domaszewski, in Archiv. f. Religionswiss., XX (1920), p. 79 segg.