IVANOV, Vsevolod Vjačeslavovič
Scrittore russo contemporaneo, nato nel 1895 (o 1896; egli stesso dichiara di ignorarlo) in un paesetto della steppa kirghisiana. Da giovanetto fu clown in un circo equestre, poi compositore tipografico, vagabondo. Ebbe il suo battesimo artistico da Gorkij, che negli anni della rivoluzione lo aiutò "a non morire di fame".
Fece parte dapprima del gruppo letterariamente frondista dei "Fratelli di Serapione", poi divenne uno dei cosiddetti "poputčiki" ("compagni di strada", fiancheggiatori del bolscevismo).
L'istintiva elementarità del suo talento artistico ha trovato riflesso prima di tutto nei racconti in cui sono ritratte le lotte dei "partigiani" durante gli anni della guerra civile (Partizane), in quelli che dipingono la miseria materiale e morale della provincia russa, assurgendo in certi momenti a un colorito che è stato detto apocalittico (Golubye peski, Le sabbie azzurre; Tajnoe tajnych, Mistero dei misteri).
Il suo dramma Bronepoezd (Il treno blindato), tratto da uno dei racconti di "partigiani", tiene da anni le scene con immutato successo.
Ediz.: Opere complete in cinque volumi, 1928-29 (ed. gov.
Bibl.: Ž. El′sberg, Tvorčestvo V. Ivanova (La creazione di V. I.), in Na literaturnom postu, XIX (1927); M. Gelfand, Charakteristika odnoj pisatel′skoj evoljucii (Caratteristica di una evoluzione di scrittore), in Revoljucija i Kul′tura, XXII (1928); V. Polonskij, O sovremennoj literature (Sulla letteratura contemporanea), Mosca 1929.