VORARLBERG (A. T., 56-57)
Il più piccolo (kmq. 2602) dei nove stati federali che costituiscono la Repubblica d'Austria, comprendente il bacino dell'Ill, affluente di destra del Reno, quello della Bregenzer Ache, che si versa direttamente nel lago di Costanza, e gli alti versanti della Lech e dell'Iller, affluenti del Danubio.
Il suo confine storico settentrionale con la Baviera è assai irregolare, lungo le Allgäuer. Alpen, quello orientale col Tirolo attraversa il Passo dell'Arlberg (m. 1802) e quello meridionale con la Svizzera (Cantone dei Grigioni), segue le alte creste del gruppo del Rhätikon, mentre a ovest si accompagna in buona parte al corso inferiore del Reno, fino al Lago di Costanza.
Il suo territorio, sul versante settentrionale del Rhätikon, si sviluppa sulle nude e gelate pendici scistoso-cristalline, della catena mediana alpina (Silvretta, m. 3248), da dove l'Ill scende nell'ampia valle glaciale detta di Montafon, per poi restringersi nella fascia calcarea interna, dove riceve l'Alfens (Kloster Tal), che viene dal Passo dell'Arlberg, per aprirsi infine nella fertile conca del Walgau entro le tenere e feraci arenarie del Terziario fino a Feldkirch e occupare poi tutto il largo e piatto fondo alluvionale alla destra del Reno, fino al Lago di Costanza (m. 395). La Bregenzer Ache con i suoi affluenti è sviluppato nella più depressa e boscosa zona prealpina esterna calcarea e della molassa del Bregenzer Wald e delle Allgäuer Voralpen (Hoher Freschen, m. 2006; Pfänder, m. 1064). Il Vorarlberg è quindi nel complesso una regione eminentemente montana con estesi ghiacciai; i ripidi corsi d'acqua che la percorrono sono ricchi di energia idrica.
Il clima è nettamente continentale alpino, con una media di −2°,1 in gennaio e di 17°,7 in luglio a Feldkirch (m. 457) sul fondo di Val del Reno e −3°,2 e 13°,1 a Langen (m. 1220), nell'alta valle dell'Alfens. Le precipitazioni, con un massimo estivo, raggiungono nelle due stazioni rispettivamente i 1137 mm. e 1848 mm. annui, e sulle alte pendici dei monti la neve rimane per quasi 6 mesi sul suolo. In tali condizioni gran parte dei versanti montuosi sono coperti da estesi boschi di abeti, che si spingono fino oltre i 1900 m., mentre al disopra domina la flora erbacea alpina, con estesi pascoli, specie nelle zone arenacee e della molassa.
Nel gruppo del Rhätikon, i terreni improduttivi si stendono per oltre il 23% dell'area, i pascoli occupano il 55%, i boschi il 20,5% e solo l'1,5% i campi; invece nel Bregenzer Wald predominano prati (66%) e sulle Allgäuer Alpen i boschi (40%) e i campi si riducono al 0,5%; l'allevamento del bestiame è quindi fiorente (circa 41 capi ogni 100 ab.). Ma la ricchezza maggiore è data dalle industrie, che si sono andate largamente sviluppando, specie lungo le basse valli dell'Ill e del Reno, per la ricchezza delle forze idriche (180.000 HP calcolati, 80.000 utilizzati). Dalla fine del sec. XVIII si sviluppò qui l'industria cotoniera, oggi in grandi stabilimenti (Dornbirn, Hohenems, Kennelbach, Feldkirch, Bludenz), che richiamò grande mano d'opera anche italiana (nel 1910: ital. 5850) e occupava 8900 operai. Contemporaneamente si ebbe l'industria più propriamente domestica dei merletti e ricami (nel Vorarlberg si hanno oltre 1600 macchine da ricamo) cominciata nel 1753, i cui centri sono Lustenau e Höchst, ma che oggi, come quella svizzera del vicino cantone di S. Gallo, è in declino.
La popolazione era in origine reto-romana e sino al sec. XVII parlava ancora un dialetto ladino, come nei vicini Grigioni; oggi la maggior parte parla il tedesco (94,7%). La popolazione industriale è maggiore di quella agricola (245 ogni 500 ab., contro 196 dediti all'agricoltura e alle foreste e 59 al commercio) e numerosi sono li stranieri qui immigrati (68‰; a Bregenz 42, a Feldkirch 14, a Schruns-Tschagguns 13) e fra questi numerosi gl'Italiani (5‰).
Il numero degli abitanti, nel 1910, era di 145.000, con una densità media di 56 ab. per kmq., scesi a 140.000 nel 1923, e risaliti a 155.402 nel 1931, con densità di 60 per km. La massima densità della popolazione si ha sui fondovalle, specie su quello del Reno (60% dell'intera popolazione), dove si raggiungono densità di 152 ab. per kmq., mentre le alte valli e le pendici boscose hanno densità di 50 ab. per kmq. nel Bregenzerwald e di 12 nel Montafon.
Le comunicazioni del Vorarlberg anche nel Medioevo erano assai più facili con la Germania meridionale, attraverso il Lago di Costanza e con l'Italia attraverso la Valle del Reno e lo Spluga, che con l'Austria. Infatti col Tirolo essa è unita dal difficile passo dell'Arlberg (m. 1802), che solo nel 1218 ebbe una mulattiera per il trasporto del sale dal Tirolo nella Svevia, e nel 1386 un ospizio, ma che era spesso interrotta da valanghe; cosicché, nel sec. XVI, fu abbandonata per quella più esterna del Fernpass. Solo nella prima metà del sec. XIX fu costruita una strada carrozzabile (1822-25) e finalmente, nel 1884, la ferrovia che da Landeck in Tirolo, porta a Bregenz sul Lago di Costanza (galleria dell'Arlberg di km. 10,240 a 1310 m. di altezza), unendo così, da est a ovest, l'Austria con questa estrema sua provincia occidentale.
I centri maggiori del Vorarlberg si trovano nella parte settentrionale della bassa valle del Reno. Fra questi si è rapidamente accresciuto Dornbirn, cittadina industriale che, nel 1923, contava 14.390 ab. Altri centri di filatura di cotone e di ricami sono Lustenau (ab. 8265), Höchst (2530 ab.) e Hard (3049 ab.). Ma ancora maggiori sono quelli pedemontani, che da Feldkirch (3528 ab.) a Götzis (ab. 3347) e Hohenems (ab. 4177), hanno trasformato il loro tipo rurale sparso, in quello accentrato industriale; mentre paesi ancora campestri sono quelli che si stendono fino a 600-700 m. sui versanti a solatio della valle del Reno. Ma la maggiore città del Vorarlberg, di cui è capoluogo, è la medievale Bregenz, posta all'estremità orientale del Lago di Costanza.
Bibl.: H. J. Bidermann, Verkehrsgeschichte des Arlbergs, in Zeit. Ö. Alpenver., 1884; K. Werkowitsch, Das Land Voralberg, Innsbruck, 1887; J. C. Heer, Voralberg und Liechtenstein, Feldkirch 1906; H. v. Ficker, Klimatographie von Tirol und Vorarlberg, Vienna 1909; J. Murr, Vorarbeiten zu einer Pflanz-geographie von Vorarlberg und Liechtenstein, Feldkirch 1909; A. Wahner, Die Stickereiindustrie in Voralberg, Lustenau 1912; H. Hassinger, Landeskunde von Vorarlberg, Stoccarda 1915; J. Blumrich, Grundriss einer Geologie Vorarlbergs, Lindau 1921; L. Jutz, Die Mundart Süd-Vorarlbergs und Liechtenstein, in German. Biblioth., Heidelberg 1928; N. Krebs, Die Ostalpen und das heutige Österreich, Stoccarda 1928.
Storia. - Il Vorarlberg fu dal sec. IX al XII sotto la signoria dei conti di Bregenz, poi dei conti di Montfort; da questi fu poi venduto pezzo per pezzo agli Asburgo. Nel 1376 questi acquistarono la maggior parte della signoria di Feldkirch, nel 1394 Bludenz con la valle di Montafon, nel 1451 Bregenz, perduta poi, ma riacquistata nel 1523; vi aggiunsero nel 1363 Neuburg e nel 1765 Hohenems acquistate da altre famiglie. Alla fine del sec. XIV e agl'inizî del XV il paese fu teatro di ripetute lotte tra gli Asburgo e la Confederazione svizzera. Amministrativamente dipendente in un primo tempo dall'Austria anteriore, la regione fu unita nel 1782 al Tirolo e amministrata da Innsbruck, dal 1805 al 1814 passò con il Tirolo alla Baviera, nel 1860 ottenne una dieta propria e nel 1918 divenne uno stato confederato. I tentativi iniziati nel 1920 per unirsi politicamente alla Svizzera furono infruttuosi.
Con la costituzione del 10 maggio 1934 il Vorarlberg come gli altri stati confederati è retto da un proprio capo (Landeshauptmann) e un parlamento stabile, che può venire sciolto dal presidente della Confederazione; le leggi che esso emana sono sottoposte all'approvazione del cancelliere.
Bibl.: Steub, Kreuzzüge durch Vorarlberg, 1908; F. Hirn, Vorarlbergs Erhebung 1809, 1909; H. Hassinger, Vorarlberg, 1915; O. Baldauf, Landschaft und Siedelung von Vorarlberg, 1932; A. Helbok, Geschichte Vorarlbergs von der Urzeit bis zur Gegenwart, 1927; v. inoltre in Archiv, dal 1917 in poi Vierteljahrschrift für Geschichte und Landeskunde Vorarlbergs. - Forschungen zur Geschichte Vorarlbergs und Liechtensteins, a cura di F. Hirn, voll. 7, 1920-32.