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vomito

Dizionario di Medicina (2010)
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vomito


Emissione forzata e rapida dalla bocca di materiale gastrico causata dalla contrazione del diaframma e dei muscoli addominali e dal rilasciamento del cardias. Si definisce v. alimentare quando si presenta con emissione di alimenti, v. biliare con fuoruscita di bile, v. fecaloide con emissione di materiale di colore marrone scuro e un tipico odore di feci. Si ha ematemesi se è presente sangue rosso vivo, e v. caffeano se presente sangue digerito con un tipico colore nerastro.

Cause

Il v. può avere diverse cause e presentarsi all’improvviso o periodicamente. Le più frequenti cause sono le malattie gastrointestinali (gastriti, ulcera, neoplasie dello stomaco, stenosi dell’intestino tenue o del colon, peritoniti). È frequente in corso di tossinfezioni alimentari e può essere presente anche in malattie sistemiche quali insufficienza renale con uremia e nel coma epatico, nella colica renale, nell’infarto cardiaco, nella bulimia e anoressia. È frequente qualora si verifichi un aumento della pressione endocranica a causa di tumori, ictus, emorragia cerebrale e nel trauma cranico. Il v. può manifestarsi in corso di chemioterapia, per intossicazione da farmaci o per ingestione di sostanze tossiche; è un sintomo presente in corso di gravidanza (iperemesi gravidica), nella sindrome di Ménière o associato a cefalea o emicrania.

Sintomi

Il v. è frequentemente preceduto da nausea, sudorazione, scialorrea (aumento della salivazione). I conati di v. sono dovuti alla contrazione della muscolatura respiratoria che precedono o accompagnano il vomito. L’intero atto del v. è comandato da un centro (centro del v.) nervoso situato nel bulbo. La persona respira a bocca chiusa, è bradicardica e tende a espandere il torace. In caso di malattie del tratto digestivo superiore (stomaco-duodeno) il v. è alimentare e si manifesta solitamente insieme a meteorismo, aerofagia, pirosi; qualora si manifesti in corso di patologie dell’intestino tenue o del colon il v. è solitamente biliare o fecaloide e accompagnato da dolori crampiformi addominali. In caso di ingestione di cibi alterati o sostanze velenose, i sintomi possono manifestarsi nel momento della masticazione ma anche dopo molte ore dalla ingestione. In seguito a un trauma cranico o a patologie endocraniche spesso il v. si manifesta a getto, con conati improvvisi e non accompagnato da nausea (v. centrale).

Terapia

La terapia dipende strettamente dall’identificazione della causa e dal suo trattamento. I farmaci di più comune uso sono la metoclopramide e l’ondansetron, antagonisti della serotonina, particolarmente utili nel trattamento del v. conseguente alla somministrazione di chemioterapici.

vomito

Vedi anche
nausea Sensazione di vomito imminente, che può o meno essere accompagnata da disgusto per il cibo, dolenzia epigastrica, pallore, sudorazione, scialorrea e altri disturbi di tipo neurovegetativo. Vari sono gli stimoli che possono indurre la n.: fattori emotivi, aumento della pressione endocranica, stimoli olfattori, ... serotonina In biochimica, composto organico, derivato del triptofano, sintetizzato da particolari cellule dell’epitelio bronchiale e del tubo gastrointestinale; chimicamente identificabile nella 5-idrossitriptammina. Abbondante, oltre che nella mucosa gastrointestinale, nelle piastrine, che ne rappresentano il ... metoclopramide Farmaco, 2-metossi-5-cloro-4-amino-N-(dietilaminoetil)-benzamide, antidopaminergico dotato di attività antiemetica e procinetica. Determina un’accelerazione dello svuotamento dello stomaco, con rilasciamento dello sfintere pilorico e successiva dilatazione del bulbo duodenale; trova impiego nelle sindromi ... ematemesi Nel linguaggio medico, vomito di sangue proveniente dall’apparato digerente: si verifica nelle emorragie esofagee, gastriche, duodenali; è per lo più sintomo di ulcera gastrica o di cirrosi epatica. La cura richiede digiuno, immobilità, emostatici per uso orale e parenterale e particolari accorgimenti ...
Tag
  • EMORRAGIA CEREBRALE
  • SINDROME DI MÉNIÈRE
  • INTESTINO TENUE
  • METOCLOPRAMIDE
  • TRAUMA CRANICO
Altri risultati per vomito
  • vomito
    Enciclopedia on line
    Atto riflesso di difesa, con il quale viene emesso dalla bocca il contenuto dello stomaco ed eccezionalmente dell’intestino. Consiste in un complesso di contrazioni dei muscoli dell’addome e del diaframma con chiusura della glottide e apertura del cardias, spasmo del piloro e contrazioni antiperistaltiche ...
  • Vomito
    Universo del Corpo (2000)
    Red. Il termine vomito indica l'emissione rapida e forzata dalla bocca, attraverso l'esofago e la faringe, del contenuto dello stomaco ed eccezionalmente dell'intestino (alimenti o altre sostanze ingerite, succhi gastrici, muco, sangue ecc.). Il vomito è un atto riflesso di difesa, determinato da un ...
  • VOMITO
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (fr. vomissement; sp. vómito; ted. Erbrechen; ingl. vomit) Piero BENEDETTI Angiola BORRINO Nino BABONI È l'emissione attraverso la bocca del contenuto stomacale provocata dalla soverchia distensione del ventricolo o da sostanze sviluppatesi da un processo digestivo abnorme o per influenze eccitanti ...
Vocabolario
vòmito
vomito vòmito s. m. [dal lat. vomĭtus -us, der. di vomĕre, attrav. il part. pass. vomĭtus]. – Emissione rapida e forzata, dalla bocca, del contenuto gastrico (alimenti o altre sostanze ingerite, succhi gastrici, muco, sangue, ecc.), come...
vomire
vomire v. tr. [dal lat. vomĕre, con mutamento di coniug.] (io vomisco, tu vomisci, ecc.), ant. o letter. – Vomitare.
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