volume
volume [Der. del lat. volumen "cosa avvolta, rotolo (di papiro); giro, spazio occupato da un corpo", da volvere "volgere"] [ALG] [MTR] (a) L'estensione nello spazio di un solido o di un fluido (se questo è un aeriforme, tale estensione è quella del recipiente che lo contiene). (b) La misura della detta estensione rispetto a una certa unità di misura (il metro cubo, m3, nel SI). ◆ [ANM] La misura dell'estensione di un solido geometrico, cioè di una regione definita in uno spazio tridimensionale. Il v. della porzione di spazio racchiuso da una superficie S è dato dall'integrale triplo, esteso alla regione spaziale T delimitata dalla S, ʃʃʃT dxdydz in coordinate cartesiane e ʃʃʃT ρ2 sinϑ dρdφdϑ in coordinate polari: v. misura e integrazione: IV 5 d. ◆ [CHF] V. apparente: la differenza fra il v. di una soluzione binaria e il v. del solvente puro a una data temperatura. ◆ [FML] V. critico: quello occupato da una mole di una sostanza al punto critico. ◆ [OTT] V. di modo: v. risonatore ottico: V 51 b. ◆ [MCF] V. di spostamento: lo stesso che portata in volume. ◆ [FML] V. escluso: v. liquido, stato: III 444 a. ◆ [FME] V. focolaio: v. dosimetria clinica: II 231 f. ◆ [FML] V. idrodinamico di un polimero: v. polimero: IV 551 c. ◆ [FBT] V. ridotto: v. solidi quantistici: V 330 d. ◆ [ALG] V. riemanniano: v. varietà riemanniane: VI 505 b. ◆ [ACS] V. sonoro: è l'intensità energetica del suono; si parla di regolatore di v. di un amplificatore elettroacustico per indicare il regolatore del guadagno dell'amplificatore, agendo sul quale è possibile variare l'intensità energetica dei suoni emessi dal riproduttore acustico (per es., un altoparlante) cui l'amplificatore stesso fa capo. ◆ [FML] V. specifico: il volume occupato dall'unità di massa di una sostanza in date condizioni di pressione e di temperatura (la specificazione di queste condizioni è tassativa per gli aeriformi). ◆ [MCS] V. specifico canonico e microcanonico: v. insieme statistico: III 216 a, b. ◆ [RGR] V. standard: v. cosmologici, modelli: I 804 a. ◆ [ELT] Controllo automatico di v. (sigla CAV): una particolare disposizione circuitale che nei radioricevitori per radioonde persistenti modulate di ampiezza (tipic., i ricevitori radiofonici) serve a ridurre la sensibilità quanto più il radiosegnale captato è intenso, al fine di ovviare all'evanescenza periodica dei segnali (altre denomin. correnti e più proprie nella radiotecnica sono controllo automatico di sensibilità, CAS, o di guadagno, CAG). ◆ [LSF] Effetto di v.: denomin. generica di ogni fenomeno la cui entità dipenda dal v. del corpo che lo manifesta: per es., il valore assoluto della dilatazione termica. ◆ [FAT] Legge dei v.: v. atomo: I 287 b.