volontariato
Insieme di attività e servizi, prestati in modo spontaneo e gratuito, a beneficio di specifiche categorie sociali svantaggiate o della collettività. Negli anni 1970, con l’attenuarsi dell’intervento pubblico in campo sociale, si formarono organizzazioni che attendevano a bisogni sociali senza risposta (➔ anche non profit). Il fenomeno è noto anche come terzo settore (➔ terzo settore, economia del), per sottolinearne la specificità rispetto al ruolo delle istituzioni pubbliche e dell’iniziativa privata commerciale.
Lo sviluppo del v. si innesta sulle 3 grandi tradizioni (cattolica, socialista, liberale) presenti nel tessuto culturale italiano, dando luogo a una realtà basata su un’etica di responsabilità verso l’altro. Il quadro normativo nazionale (l. 266/1991) ha riconosciuto il valore sociale dell’attività di v. e ne ha promosso la diffusione, salvaguardandone l’autonomia e incentivandone la cooperazione con gli enti pubblici per finalità comuni di carattere sociale, civile e culturale.
Gli ambiti in cui opera il v. riguardano gli interventi socioassistenziali, l’assistenza sanitaria, l’educazione e la formazione, la promozione della donazione di sangue e di organi, la tutela dei beni culturali, la tutela e promozione dei diritti, le attività ricreative e/o sportive, la solidarietà internazionale, la protezione civile, la difesa e valorizzazione ambientale, la raccolta fondi per altre organizzazioni, il coordinamento e il sostegno di gruppi territoriali.
I dati sulla sua consistenza sono di difficile lettura, perché vi sono diverse categorie e registri di iscrizione: organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non governative, associazioni del 5 per 1000. Nel 2010 si contavano 27.721 associazioni iscritte ai registri regionali come organizzazioni di v., con 826.000 volontari, mentre l’insieme delle associazioni constava di 42.709 unità.
Il finanziamento, talvolta organizzato nel fund raising (➔), avviene principalmente con i contributi di soci o tesserati, le donazioni di cittadini, i lasciti, le offerte. Sono però rilevanti anche gli apporti di enti privati e pubblici, talvolta finalizzati a specifici progetti, le convenzioni, i corrispettivi di prestazioni e la vendita di beni e servizi.