VOLOGESE
. In iranico Valagash, in monete Ολαγασου (gen.), è il nome di cinque sovrani partici.
V. I, figlio di Vonone II, succedette al padre nel 50 d. C. L'occupazione dell'Armenia per insediarvi il fratello Tiridate fu causa della nuova guerra partica contro Roma, che durò dal 54 al 63, e finì col riconoscimento di Tiridate come re d'Armenia, ma sotto la supremazia romana (Tiridate ricevette la corona in Roma da Nerone). Vologese fu dopo ciò in buoni rapporti con Nerone, e più tardi con Vespasiano, cui avrebbe anche offerto un aiuto nella guerra contro Vitellio. Negli ultimi tempi del suo regno ebbe a fronteggiare un'invasione di Alani, contro i quali chiese invano aiuto a Vespasiano. Morì verso il 77. Fondò Vologesocarta (Balāshkart), con l'intenzione di trasferirvi gli abitanti greci di Seleucia.
V. II dové regnare a più riprese, in un periodo di lotte interne e tra un pullulare di pretendenti e rivali. Monete col suo nome appaiono per i periodi 77-79 e 121-147.
V. III segna la restaurazione dell'unità sovrana dopo quel periodo di guerre civili. Regnò dal 147 al 191, ma dové subire la disgraziata guerra con Roma, vedere Ctesifonte bruciata (164), e cedere a Marco Aurelio e Lucio Vero la Mesopotamia. È forse lui il re Volgash cui la tradizione religiosa pahlavi attribuisce di avere raccolto il corpo dell'Avestā.
V. IV, 191-209, ebbe anch'egli a lottare con Roma. Settimio Severo si spinse sino a Nisibi e nel 199 occupò Ctesifonte, senza però riuscire a conquistare Hatra. La pace fu conclusa nel 202.
V. V, figlio del precedente, è il penultimo sovrano partico; suo fratello Artabano IV gli si ribellò, e sottrasse praticamente al suo dominio gran parte dell'impero. Vologese riuscì tuttavia a mantenersi su parte della Babilonide. Le monete lo ricordano fino al 222.