VOLCACIO Sedigito (Volcacius Sedigĭtus)
Fiorì tra la fine del sec. II e il principio del I a. C., poiché, come si desume da Svetonio (Vita Terentii, p. 33 R), era più vecchio di Cicerone e d'altra parte il suo canone comprende anche Turpilio morto nel 104 a. C. Scrisse in versi un libro di contenuto storico e letterario, De poëtis, di cui ci resta qualche frammento.
Il più lungo comprende tredici senarî, in cui, secondo i canoni estetici dei grammatici greci, sono disposti in ordine di merito i dieci poeti più insigni della palliata. L'ordine è questo: Stazio Cecilio, Plauto, Nevio, Licinio, Atilio, Terenzio, Turpilio, Trabea, Luscio, Ennio. Si hanno ancora tre senarî sulla morte di Terenzio e uno sull'Hecyra di questo stesso poeta. Compose anche un index Plautinus, cioè un elenco delle commedie sicuramente plautine. Plinio (Nat. Hist., XI, 244) lo dice inlustrem in poëtica. È congettura incertissima del Bücheler che gli si debbano attribuire i tre senarî dell'additamentum di Donato alla vita di Terenzio scritta da Svetonio. I frammenti sono raccolti da G. Funaioli (Gramm. Rom. Fragm.) e da Morel (Fragm. Poet. Lat., p. 46).