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di Mauro Cappelli - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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voci di registro

Mauro Cappelli

Applicazioni del calcolo automatico realizzate impiegando macchine a schede perforate specializzate per lo svolgimento di compiti specifici di tipo elettromeccanico prodotte dalla IBM negli anni Cinquanta del secolo scorso. Tali macchine, dette unit record equipment o tabulating machines, rappresentano dei precursori dei moderni calcolatori elettronici e si diffusero con successo soprattutto all’interno delle aziende di piccole e medie dimensioni, le quali non potevano dotarsi dei più potenti ma costosi mainframe. L’IBM, nata proprio sull’onda del successo delle prime macchine elettromeccaniche a schede perforate inventate dal suo fondatore Herman Hollerith, cominciò subito dopo la Seconda guerra mondiale a estendere la tecnologia delle schede perforate alle applicazioni di elaborazione dati general purpose per le aziende. Esse consentivano l’elaborazione di dati (data processing) su larga scala ricorrendo all’impiego di un flusso continuo di schede perforate opportunamente introdotte nelle macchine disposte in sequenza. Grazie all’impiego di componenti meccaniche sofisticate, esse consentivano un’alta velocità di elaborazione (fino a più di mille schede al minuto) e una gestione dell’intero processo per mezzo di un pannello di controllo. La scheda perforata, unità fondamentale di memoria, era costituita da 80 colonne, ognuna delle quali rappresentava una singola cifra o lettera. Campi costituiti da colonne adiacenti costituivano un singolo dato, che forniva per es. la matricola del dipendente, la sua paga oraria, le ore lavorate e così via. Le diverse mansioni del processo di elaborazione dati erano svolte da lavoratori specializzati come il programmatore, la perforatrice, l’operatore di macchina e così via. A poco a poco, le parti meccaniche furono sostituite da componenti elettronici, dando inizio a un processo che culminerà con la costruzione dei moderni calcolatori elettronici.

→ Computer science

Vedi anche
Herman Hollerith Hollerith ‹hòlëritℎ›, Herman. - Ingegnere statunitense (Buffalo 1860 - Washington 1929). Inventò una macchina per la tabulazione dei dati basata sull'uso di schede perforate. Fondò la Tabulating machine co., che si fuse in seguito con molte altre ditte per dar vita all'IBM. mainframe In informatica, l’elaboratore principale che governa e controlla il funzionamento di un sistema di calcolo complesso, per es., dotato di più unità di elaborazione. ● Introdotto nel corso degli anni 1960 e 1970, con il primo sviluppo dei sistemi informativi delle grandi aziende e organizzazioni, aveva ... software Nella tecnica elettronica, in contrapposizione a hardware, tutti i componenti modificabili di un sistema o di un apparecchio e, più specificamente in informatica, l’insieme dei programmi che possono essere impiegati su un sistema di elaborazione: software di sistema, quello relativo al sistema operativo ... IBM Sigla della società informatica statunitense International Business Machines, con sede ad Armonk (New York). Sorta nel 1914 dalla CTR (Computing Tabulating Recording co.) per la produzione di tabulatrici, assunse l’attuale denominazione nel 1924. Con lo sviluppo dei calcolatori e in seguito degli elaboratori, ...
Categorie
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Vocabolario
registratóre
registratore registratóre s. m. [der. di registrare]. – 1. (f. -trice, raro) Chi registra, chi effettua o ha effettuato una registrazione: il carico e lo scarico di magazzino non tornano: ci deve essere un errore del r.; gli scrittori naturalisti...
registro
registro s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni...
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