VLADIMIRO II Monomaco, granduca di Kiev
Nato nel 1053, morto nel maggio 1128, V., uno dei più significativi principi del periodo della dominazione tatara, nacque dal granduca di Kiev Vsevolod I Jaroslavič e da una principessa bizantina. Secondo l'ordine di successione regolato dall'età, al padre di V. seguì un cugino di questo, Jaropolk, e solo dopo la morte di Jaropolk (1113), V., che sin allora aveva regnato a Černigov, salì sul trono di Kiev. Si era acquistato fama specialmente nelle guerre contro le tribù selvagge dei Polovci; nel 1097 aveva tentato, alla riunione dei principi tenuta a Ljubeč, di promuovere l'unione dei principi russi per la protezione della Russia. Granduca, prese disposizioni di carattere politico-sociale veramente notevoli, emettendo decreti sul tasso di interesse (ustav o roste) e delle leggi per il mantenimento di una classe rurale libera.
Le leggende del Monomaco, nelle quali venne idealizzata la personalità di V., si formarono probabilmente nel primo quarto del secolo XVI, in Mosca, all'epoca di Vasilij III; ponendo in relazione Costantino Monomaco, imperatore di Bisanzio con Vladimiro Monomaco, granduca di Kiev e sostenendo la traslazione di una corona bizantina (berretto di Monomaco: šapka) s'intendeva assicurare una nobile origine alla famiglia regnante moscovita. Il testamento (poučenie "insegnamento"), nel quale V., indica ai suoi figli le qualità che deve avere un buon principe, è uno dei primi documenti di ideologie politiche in Russia. Nei byline del ciclo di V. la figura di questo principe si confonde con quella di Vladimiro il Santo.
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