Scrittore russo naturalizzato statunitense (Pietroburgo 1899 - Montreux 1977). Giunto alla notorietà con il romanzo Lolita, che lo pose al centro dell'attenzione della critica internazionale, N. è noto come uno dei più perfetti scrittori moderni sia nella lingua materna, sia in inglese.
Nacque da una nobile famiglia russa costretta a emigrare a seguito della Rivoluzione d'ottobre. Studiò al Trinity College di Cambridge (1919-22), quindi si stabilì a Berlino (1925) e poi a Parigi (1936-40). Negli USA dal 1940, insegnò russo al Wellesley College e in seguito alla Cornell University. Negli ultimi anni della sua vita visse a Montreux, in Svizzera, dove all'attività letteraria alternò quella delle ricerche di entomologo.
Le opere che risalgono al periodo europeo, scritte in russo e sotto lo pseudonimo di Vladimir Sirin, includono volumi di poesie (Gornij put´ «Strada di montagna», 1922; Grozd´ «Grappolo», 1923) e romanzi, poi tradotti dall'autore in inglese (Mašen´ka, 1926, trad. it. Maria, 1972; Korol´ dama, valet, 1928, trad. it. Re, regina, fante, 1974; Zaščita Lužina, 1930, trad. it. La difesa, 1968; Otčajanie, 1936, trad. it. Disperazione, 1971; Dar, 1937-38, trad. it. Il dono, 1966; Priglašenie na kazn´, 1938, trad. it. Invito a una decapitazione, 1961), nei quali si avverte l'influsso della tradizione russa, e in modo particolare quello di Dostoevskij. Della narrativa in inglese, spesso complessa e ricercata, ricca di intrecci intertestuali e costellata di spunti metanarrativi, vanno ricordati: The real life of Sebastian Knight (1941; trad. it. 1948); Bend sinister (1947; trad. it. I bastardi, 1967) e il celeberrimo Lolita (1955; trad. it. 1962), che rappresentò, nello smarrimento e nell'euforia, la scoperta dell'America, come società di massa, da parte del vecchio mondo europeo e che destò grande clamore: crudele e sottile, letterariamente abilissima, rappresentazione d'un fosco dramma sessuale. All'altro, importante romanzo Pale fire (1962; trad. it. 1969) fanno corona opere quali Pnin (1957; trad. it. 1963), Ada or ardor: a family chronicle (1969; trad. it. 1974), Transparent things (1972; trad. it. 1975), Look at the harlequins! (1974); l'impegnativa traduzione dell'Evgenij Onegin di Puškin (1964); le raccolte di racconti Nabokov´s dozen (1958) e Nabokov´s quartet (1966), nonché il libro di memorie Speak, memory: a memoir (1951; trad. it. Parla, ricordo, 1962; ed. rivista col tit. Speak, memory: an autobiography revisited, 1966) e lo stipato, provocatorio zibaldone Strong opinions (1976). Nel 2009 è uscito postumo The original of Laura. Dying is fun, romanzo, incompiuto e autobiografico, scritto da N. negli ultimi mesi di vita.