Scrittore russo (Stalinabad, od. Dušanbe, 1932 - Mosca 2018). Esordì nella tradizione della narrativa contadina, affermandosi come uno degli autori del disgelo (Choču byt´čestnym "Voglio essere onesto", 1963). Mutato il clima politico, fu espulso dall'Unione degli scrittori (1974). Dal 1980 vive in Occidente. Il suo romanzo più importante è Žizn´ i neobyčajnye priključenija soldata Ivana Čonkina (pubbl. a Parigi nel 1975; trad. it. La storia straordinaria del soldato Conkin , 1971), narrazione delle vicende belliche dell'antieroe Čonkin che si riallaccia alla tradizione satirica russa e al folclore. Da ricordare Putem vzaimnoj perepiski ("Tramite corrispondenza", pubbl. in samizdat, 1973), spietata descrizione della vita del popolo russo, e il satirico Moskva 2042 ("Mosca 2042", 1987). Tra le pubblicazioni successive, sono ancora da ricordare Šapka (1988; trad. it. Il colbacco, 1994) e Monumental´naja propaganda (2000; trad. it. Propaganda monumentale, 2004).