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NAZOR, Vladimir

Enciclopedia Italiana (1934)
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NAZOR, Vladimir


Poeta croato, nato a Postire nell'isola di Brazza il 30 maggio 1876. Compiuti gli studî secondarî a Spalato e quelli universitarî a Graz, si dedicò all'insegnamento: fu per molti anni professore di scuole medie in Dalmazia, nell'Istria e dal 1918, in Croazia. Dal 1920 in poi diresse, con qualche intervallo, il Dječji dom (Casa dei bambini) di Crikvenica.

Fra i poeti contemporanei croati, N. è il più fertile, il più noto e il più discusso. Evocatrice d'un mondo primitivo di aspra rusticità, di ditirambica festosità e di eroismo leggendario, la poesia di N., specialmente tra il 1900 e il 1913, ha un carattere prettamente mediterraneo-meridionale. Ricorrendo spesso a spiriti e forme carducciane,N. ha cercato, talvolta con un pathos soverchiamente sacerdotale, di assurgere ora a bardo d'uno slavismo primigenio e ora a Tirteo delle glorie nazionali (Slavenske legende, Leggende slave, 1900, Živana, epopea mitica, 1902; Knjiga o kraljevima hrvatskijem, Libro dei re croati, 1904, Lirika, 1910; Hrvatski kraljevi, Re croati, 1912). Più dense di pensiero, più ricche di sentimento e di tono volutamente più sommesso sono le sue poesie più recenti (Nove pjesme, Poesie nuove, 1913; Intima, 1915; Pjesni ljuvene, Poesie d'amore, 1915, ecc.), dove appare più palese il carattere solitario del poeta che al di là dall'eroico e del fiabesco (Medvjed Brundo, Orso B., 1915) cerca di cogliere il problema dell'essere e del divenire. Semplice, ma efficace e incisiva è la sua prosa, destinata in buona parte all'infanzia (Stoimena, 1916; Sarko, 1928) e ricca, spesso, di elementi autobiografici (Priče s ostrva, iz grada i sa plamine, Racconti dall'isola, dalla città e dalla montagna, 1927).

Ediz.: N. stesso ha curato due antologie delle proprie poesie: Carmen vitae, Zagabria 1922; e Lirske pjesme (Poesie liriche), Belgrado 1925; e ne ha dato un saggio di versioni italiane in Rivista di lett. slave, I (1926), pp. 463-476. Di lui è anche la trad. ital. del romanzo La leggenda di S. Cristoforo, Aquila 1926 (con prefazione di U. Urbanaz-Urbani).

Bibl.: A. Barac, Vl. N., Zagabria 1918; M. Marjanović, V. N. kao nacionalni pjesnik (V. N., poeta nazionale), Zagabria 1924; B. Calvi, G. Carducci presso gli Slavi meridionali, Torino 1933.

Vedi anche
Spalato (serbocr. Split) Città della Croazia (175.140 ab. nel 2007), capoluogo della contea Spalato-Dalmazia, situata su un promontorio, alle falde del Monte Marjan (175 m), presso un’insenatura munita di un buon porto, attivo soprattutto per il traffico passeggeri. Dista 5 km dalle rovine della romana Salona ... Dalmazia (serbocr. Dalmacija) Regione della Penisola Balcanica (11.750 km2 con 900.000 ab. circa), largamente aperta (1570 km di linea costiera) sull’Adriatico. Politicamente è divisa tra Croazia (per la massima parte), Bosnia-Erzegovina e Montenegro, pur rappresentando un’entità geografica ben definita, limitata ... Istria (serbocr. Istra) Penisola della costa nord-orientale dell’Adriatico (3895 km2 con 380.000 ab. ca.), tra i golfi di Trieste e di Fiume, compresa per la sezione settentrionale nella Slovenia e per quella meridionale nella Croazia. Una parte minima della penisola si trova in territorio italiano. Ha forma ... Zagabria (croato Zagreb; ted. Agram) Capitale della Croazia (689.000 ab. nel 2005). Si estende tra 120 e 163 m s.l.m. presso le pendici meridionali della Zagrebačka Gora, in prossimità del corso della Sava. La città, ricostruita dopo il terremoto del 1880, presenta un attivo settore secondario (industrie meccaniche, ...
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    Scrittore croato (Postire, isola di Brač, 1876 - Zagabria 1949). La sua poesia, specie nel primo periodo (Slavenske legende "Leggende slave", 1900; Hrvatski kraljevi "Re croati", 1912), s'ispira di preferenza al passato leggendario e storico della sua terra. Di tono più sommesso e intimistico sono le ...
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