MAČEK, Vladimir
Uomo politico, nato a Jastrebarsko (Croazia) nel 1879. Laureato in giurisprudenza a Zagabria; è stato pubblicista, avvocato e deputato del partito dei contadini croati. La morte di Radić (1928) lo portò alla presidenza del partito dove esordì lanciando il motto dell'"Unione personale", che, unendo la Croazia alla Serbia coll'unico legame rappresentato dalla persona del re, avrebbe dato alla Croazia almeno l'autonomia. Durante la dittatura di re Alessandro, continuò l'opposizione legalitaria, ma fu incarcerato (1934), poi internato. Ucciso re Alessandro (9 ottobre 1934) fece dichiarazione di lealismo e fu graziato. Nelle successive elezioni del 1935 trionfò, ma si astenne dall'andare alla Skupština. Allorché la situazione internazionale consigliò alla reggenza di Belgrado di trovare un compromesso coi Croati, M. condusse le trattative che sboccarono (25 agosto 1939) nel compromesso Cvetković-Maček, con una formula che concedeva ai Croati un'autonomia relativa sul tipo di quella goduta ultimamente nel quadro dell'Austria-Ungheria. Nel nuovo governo M. entrò quale vicepresidente del Consiglio. In questa situazione fu colto dagli avvenimenti del marzo 1941. Respinse le offerte degli agenti di Hitler di creare una Croazia indipendente e partì per Belgrado per entrare nel governo di Simović quale vicepresidente. Ma quando da Belgrado tornò a Zagabria, trovò che Pavelić, sostenuto dai Tedeschi e dagli Italiani che avevano occupato il paese, vi aveva già assunto il potere, sicché non gli rimase altro da fare che consigliare ai suoi seguaci di aderire al governo degli ustascia ai quali cedette tutta la sua organizzazione di partito e si ritirò a vita privata. Pavelić, più tardi, lo fece arrestare e confinare. M. abbandonò Zagabria il 6 maggio 1945, dietro agli ustascia in fuga e si consegnò agli Anglo-Americani. Dall'estero dove ora si trova, alternando la sua residenza fra Londra e Parigi e Washington, opera ai danni del regime di Tito, che perseguita i suoi seguaci in Iugoslavia. Ha aderito all'internazionale agraria, ed ha ripreso il suo vecchio programma di una Croazia autonoma nel quadro di una Iugoslavia monarchica coi Karagjorgjević.