Uomo politico croato (Jastrebarsko 1879 - Washington 1964). Alla morte di S. Radić (1928) divenne presidente del partito dei contadini croati e si dichiarò fautore di una "unione personale" fra Croazia e Serbia sotto Pavel Karađorđević. In opposizione al centralismo di Belgrado, concluse (1939) con D. Cvetković un compromesso che assicurava alla Croazia ampia autonomia, entrando nel governo come vicepresidente del Consiglio. Durante la seconda guerra mondiale, dopo il crollo iugoslavo e la creazione della Croazia indipendente, fu inviato al confino da A. Pavelić. Avversario di Tito, si rifugiò all'estero rimanendo fedele al programma di un'ampia autonomia croata, in un regime di democrazia parlamentare. Ha lasciato memorie (In the struggle for freedom, 1957).