SERENI, Vittorio
Poeta, nato a Luino (Varese) il 27 luglio 1913. La prima formazione poetica si definisce anzitutto nell'ambiente milanese che aveva dato vita al periodico Corrente, presso le cui edizioni esce la sua prima raccolta, Frontiera (1941), e, quasi contemporaneamente, anche nei contatti con le riviste fiorentine Frontespizio e Campo di Marte nelle quali S. pubblica alcune poesie. Nel 1942 ristampa il suo primo libro col nuovo titolo di Poesie, la cui premessa è anche concepita come un eventuale congedo dagli affetti e dalla letteratura (era stato infatti richiamato alle armi). Questa raccolta, bisogna aggiungere, conoscerà nel 1966 una 3ª edizione ulteriormente accresciuta che riprenderà il titolo originario di Frontiera. Fatto prigioniero nei pressi di Trapani, S. fu internato in campi situati presso Orano e Casablanca. Da questa esperienza nasce Diario d'Algeria (1947; 2ª ed. accresc. 1965), libro concepito in quattro sezioni, la prima delle quali si ricollega all'ultima parte di Poesie, mentre le due centrali - La ragazza di Atene e quella che porta lo stesso titolo dell'intera raccolta - sono ispirate alla realtà della guerra. Diario d'Algeria conferma sin dal titolo una delle componenti fondamentali, insieme col mito e con la metafora della "frontiera", della poesia di S., da non fraintendere come un'attardata disposizione crepuscolare (Diario bolognese suona non a caso la seconda parte del titolo della successiva raccolta del 1957, Frammenti di una sconfitta). Componente "diaristica" significa soprattutto che nessuna immaginazione può prendere forma se non alimentata dalla continuità della storia del poeta, dalle ragioni costanti e immutabili che condizionano la sua sofferta osservazione del mondo. In questo senso è forse possibile interpretare una giovanile dichiarazione nella quale S. si oefiniva autore di un "unico libro". Anche Gli strumenti umani, la raccolta apparsa nel 1965, recepisce il rigore morale e la dignità civile che sorreggono questa poesia, nella quale vengono utilizzate con originalità alcune nuove impostazioni del linguaggio artistico novecentesco (come il surrealismo o il cubismo). Un cenno a parte meritano i libri di prosa: Gli immediati dintorni (1962), in cui affiora ancora una volta la vocazione diaristica dell'autore, e L'opzione e allegati (1964), che prende lo spunto dalla Fiera del libro di Francoforte. Più recente è Letture preliminari, libro che S. definisce "resoconti di letture o verbali di accertamento delle reazioni di un lettore rispetto ad altri testi". Esperto ed elegante traduttore (soprattutto di poeti quali P. Valéry, W. C. Williams, R. Char), S. ha pubblicato o anticipato saggi, scritti vari e poesie in numerose sedi (specialmente in riviste), nonché ulteriori pagine in prosa (La cattura, Ventisei) e raccolte poetiche parziali come Una polvere d'anni di Milano (1954, con tre disegni di A. Rossi), Non sanno d'essere morti (1955), Appuntamento a ora insolita (1964), Lavori in corso (1ª ed. 1965 e 2ª ed. 1970 con un disegno di F. Francese), Dodici poesie (1966). Ha ottenuto nel 1966 il premio Libera stampa, nel 1965 il premio Montefeltro e nel 1972 il premio Feltrinelli dell'Accademia nazionale dei Lincei per la poesia.
Bibl.: A. Gatto, in Letteratura, apr.-giugno 1941; C. Bo, in Nuovi studi, Firenze 1946; L. Anceschi, in Del barocco e altre prove, ivi 1953; O. Macrì, in Caratteri e figure della poesia italiana contemporanea, Milano 1956; G. De Robertis, in Altro Novecento, ivi 1962; N. Bonifazi, in Letteratura italiana. I contemporanei, ivi 1963; C. Bo, in Letteratura, luglio-ott. 1966; L. Caretti, in Strumenti critici, ott. 1966; G. Contini, in Letteratura dell'Italia unita, Firenze 1968; N. Tedesco, in La condizione crepuscolare, ivi 1970; M. Forti, in Le proposte della poesia, Milano 1972; P. V. Mengaldo, in Strumenti critici, febbr. 1972; M. Grillandi, Vittorio Sereni, Firenze 1972; P. L. Contessi, in Il Giorno, 11 apr. 1973; G. Manacorda, in Storia della letteratura italiana contemporanea (1940-1975), Roma 1977.