SALMINI, Vittorio
Autore drammatico, nato a Venezia il 14 marzo 1830, morto nel 1881. Ufficiale della marina veneta, patriota ardente, scrisse con Paulo Fambri molti lavori bene accolti dal pubblico, come Torquato Tasso, Riabilitazione, ecc. Dei due giovani autori, Rossi e Salvini rappresentarono Teocrazia (che sollevò discussioni), Agrippa, I Letterati. Da solo, il S. fece rappresentare Madama Roland (tradotta in francese e in tedesco), Lorenzino de' Medici (1873), Cetego (1874), Maometto II (1877), Potestà patria, ecc., che furono giudicati più letterarî che teatrali. In essi domina la passione del poeta, senza peraltro che riesca adeguata l'espressione troppo spesso negletta. Il medesimo si può dire dei versi, che il S. compose e in parte raccolse in un volume: Polichordon (1878). Lamia, tragedia di soggetto greco, è l'ultima opera alla quale lavorò.