NOBILE, Vittorio
. – Nacque a Napoli il 27 ottobre 1875, da Arminio, astronomo presso l'Osservatorio di Capodimonte, e da Emma Von Sommer.
Dopo una prima formazione classica, si iscrisse all'Università di Napoli, ma già a partire dal 1897, in seguito alla prematura scomparsa del padre e al ricambio di personale voluto dal direttore Emanuele Fergola, ricevette la nomina di secondo assistente presso l'Osservatorio di Capodimonte: entrò nell'organico della specola insieme a Eugenio Guerrieri, andando ad affiancare Francesco Contarino e gli assistenti Filippo Angelitti, Raffaele Pepere e Orazio Lazzarino.
Nel 1898 conseguì la laurea in matematica con una tesi sulla geometria cinematica e l'anno dopo fu promosso alla carica di primo assistente all'Osservatorio. Nel 1900 ottenne presso la scuola di magistero annessa all'Università di Napoli il diploma di abilitazione all'insegnamento, che gli permise di dedicarsi, pur continuando la sua opera di ricerca astronomica, all'attività didattica. A partire dal 1902 diventò assistente della cattedra di geometria analitica dell'ateneo napoletano e dal 1904 anche di geometria descrittiva. Nel 1908 si recò all'Università di Heidelberg per perfezionarsi e nello stesso anno, insieme a Guerrieri, pubblicò sulle Astronomische Nachrichten (vol. 178, n. 16, pp. 269-272) i risultati della sua osservazione della cometa 1907 d . Nel 1910 vinse il concorso per la cattedra di matematica presso l'Istituto tecnico industriale Alessandro Volta di Napoli. Grazie alla sicurezza economica che il nuovo incarico gli garantiva, poté proseguire liberamente la sua attività di ricerca a Capodimonte, dove nel 1912, dietro indicazione del nuovo direttore incaricato, Azeglio Bemporad, fu nominato astronomo aggiunto.
Il suo lavoro alla specola si protrasse fino alla pubblicazione del saggio titolato Il problema dell'astrometria fotografica nel suo aspetto più generale (Roma 1918), in cui raccolse le osservazioni e le riflessioni teoriche condotte negli anni precedenti sull'astrometria, una disciplina che aveva iniziato a fiorire all'Osservatorio sotto la direzione di Francesco Contarino, il quale aveva dotato la specola di attrezzature all'avanguardia per la misurazione del moto celeste. Proprio nel 1918, però, a causa di alcune divergenze con il nuovo direttore incaricato Luigi Carnera, chiese e ottenne dal ministero un biennio di comando didattico, che svolse presso la cattedra di meccanica razionale dell'Università di Napoli in qualità di assistente. Nel 1920, a seguito delle nuove disposizioni ministeriali che impedivano il cumulo delle cariche, abbandonò in via definitiva l'attività presso la specola, preferendo dedicarsi completamente all'insegnamento. Fu l'inizio di un fertile periodo di ricerca, in cui proseguì gli studi sull'astrometria fotografica e si dedicò a fondo alle problematiche relative alla validità delle leggi newtoniane nei sistemi stellari complessi e a quelle legate al fenomeno della cosiddetta aberrazione annua, cioè la variazione della posizione apparente di un oggetto celeste rispetto a quella effettiva. Nel 1925 ottenne dalla facoltà di scienze di Napoli l'incarico del corso di astronomia e, nel 1926, anche quello di geodesia.
Nel 1928 l'Accademia dei Lincei lo nominò tra i suoi soci nella classe di Scienze matematiche, fisiche e naturali e, nel 1931 gli conferì il premio reale per l'astronomia. Nello stesso anno fu nominato membro del Comitato nazionale per l'astronomia e la geodesia nel Consiglio nazionale delle ricerche.
Nel 1935 vinse il concorso per la cattedra di astronomia teorica e da allora si dedicò all'insegnamento di questa disciplina e della geodesia, abbandonando definitivamente l'attività didattica negli istituti superiori, che fino a quel momento aveva alternato a quella universitaria. L'ateneo di Napoli gli affidò, a partire da quello stesso anno, anche gli insegnamenti di meccanica superiore, meccanica razionale e fisica-matematica. Nel 1950 ricevette il congedo dall'attività didattica, proseguendo nella sua opera di produzione scientifica fino al 1962, anno della pubblicazione della sua ultima nota nei Rendiconti dell'Accademia dei Lincei, incentrata su un'ipotesi di revisione della legge di gravitazione universale.
Morì a Napoli il 7 dicembre 1966.
La moglie, Carolina Fiore, che lo aveva sostituto nella cattedra all'Istituto industriale Alessandro Volta, ha narrato le vicende della famiglia nel libro Antonio, Arminio, V. Nobile, astronomi nell'Osservatorio di Capodimonte (Roma 1974).
Opere: L'attività scientifica di Nobile è testimoniata da circa 50 pubblicazioni, per la maggior parte raccolte nelle Memorie della Società astronomica italiana e nei Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei. Per la geometria e la cinematica, le principali sono: Note de géometrie cinématique, in Nouvelles annales de mathématiques, III (1899), 18, pp. 218-234, dove determina le proprietà di movimento di un solido soggetto a rivoluzione; Sullo studio intrinseco delle curve di caccia, in Rendiconto del Circolo matematico di Palermo, XX (1905), 1, pp. 73-82, in cui applica i metodi della geometria intrinseca al fine di determinare la traiettoria di un punto in movimento di cui sia necessario definire le variazioni a livello infinitesimale. Per l'astronomia: Il problema dell'astrometria fotografica nel suo aspetto più generale, Roma 1918, in cui descrive lo stato dell'arte della disciplina astrometrica attraverso i risultati delle ricerche condotte a Capodimonte sotto la spinta innovatrice di Contarino; Sulla validità della legge newtoniana fuori del sistema solare, in Memorie della Società astronomica italiana, III (1925), pp. 544 ss., in cui inizia il percorso di critica e revisione della legge di gravitazione universale all'interno di un sistema di riferimento differente da quello solare; Postulati fondamentali e sistemi di riferimento per la dinamica dell’ammasso galattico, ibid., IV (1927), pp. 204-229, che, pubblicato a due anni di distanza dalla scoperta delle galassie da parte di Edwin Hubble e della rotazione galattica a opera di Jan Oort e mostra l'attualità delle sue ricerche; Preliminari per una necessaria revisione della teoria dell'aberrazione annua. I fondamenti teorici del problema, in Atti della Pontificia Accademia delle Scienze, II (1938), pp. 29-44, in cui riepiloga le ricerche iniziate nel 1923 sul fenomeno dell'aberrazione annua; Sulla attendibilità di alcuni dati e presupposti finora ammessi nella ricerca di una legge universale di gravitazione. Criteri per necessarie revisioni e possibilità di eventuali verifiche al riguardo, Roma 1962, ultima sua pubblicazione, in cui prosegue il lavoro di revisione e integrazione della legge newtoniana della gravitazione universale rispetto alle scoperte coeve nel campo.
Fonti e Bibl.: L'archivio privato di Nobile si trova a Napoli, Biblioteca dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte, Archivio Storico 1802-1948, cui è stato donato dagli eredi nel 2009. F. Contarino, Cenno storico del R. Osservatorio di Capodimonte in Napoli, Torino 1900 (rist. Napoli 1996), passim; E. Fergola, R. Osservatorio Astronomico di Napoli, Roma 1913, passim; A. Bemporad, Cenno storico sull’attività dell’Istituto nel primo secolo di vita, Napoli 1929, passim; F. Zagar, V.N. Discorso commemorativo pronunciato ... nella seduta ordinaria del 10 gennaio 1970, in Atti della R. Accademia nazionale dei Lincei. Celebrazioni lincee, XXXVII (1970); L'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, a cura di M. Rigutti, Napoli 1992, ad ind.