FASSONE, Vittorio
Nacque a Napoli il 2 marzo del 1872 da Costanzo e Maria Teresa Garbero. Studiò dapprima sotto la guida di E. Di Capua, da cui ebbe le prime basilari e fondamentali cognizioni musicali.
Personaggio eclettico, uomo di spirito sempre pronto alla battuta scherzosa e profondamente attento a tutto ciò che prendeva vita intorno a lui, il F. si collocò perfettamente e puntualmente nel variopinto mondo della musica e della canzone napoletana di fine ottocento e della prima metà del secolo successivo. Grande fu fl successo che riscosse presso il pubblico, non solo presso gli abituali frequentatori della confusa e multicolore realtà del caffé-concerto napoletano, rappresentanti di una umanità molto esigente e spesso anche rozza ed impreparata, ma soprattutto presso i poeti e i musicisti che animavano la vita artistica e culturale della Napoli "fin de siècle ". Preziosa fu la collaborazione che il F. strinse per oltre trent'anni con un gruppo di poeti del calibro di L. Bovio, S. Di Giacomo e P. Cinquegrana, i quali, proprio negli ultimi anni dell'Ottocento, collaborarono con i musicisti alla rinascita della canzone napoletana, realizzando una serie di piccoli capolavori in cui una rinnovata freschezza d'ispirazione si innestava sulle forme tipiche della grande tradizione melodica partenopea. Tornò così ad affermarsi la "serenata" che, pur nascendo da una radicata, remota tradizione, si impose per rinnovati caratteri stilistici di grande suggestione poetica; a questo genere appartengono del F., fra le altre: Balcone 'nchiuso (1910, testo di G. Capaldo) e 'A nnammurata d''o bersagliere (1910, testo di G. Irace), nelle quali egli esprime tutta la vivacità e l'ironia della gente di Napoli.
Il F. non compose soltanto serenate, si avvicinò anche al genere della "barcarola" o marinaresca, la tipica canzone popolare e popolaresca degli abitanti del litorale, che ebbe a Napoli il periodo di massimo splendore nell'Ottocento. In questo genere molto successo riscosse la famosa 'Ncoppa 'llonna, composta dal F. nel 1918 su testo di L. Bovio.
Il F. collaborò con numerose case editrici, tra le quali ricordiamo: Bideri, Santojanni e "La canzonetta" che contribuirono alla diffusione delle sue composizioni e gli permisero di lavorare con tranquillità e professionalità costante. Contemporaneamente si dedicò all'attività commerciale assumendo la gestione di una ben avviata fabbrica di pianole, i famosi "pianini napoletani", che il F. vendeva o affittava, e attraverso i quali diffondeva le canzoni sue e di altri compositori.
Nell'aprile del 1950 il F. si trasferì a Palermo, città natale della moglie, Virginia Simeone, che aveva sposato il 18 nov. 1922.
Compositore spontaneo ed immediato, fu noto al grande pubblico soprattutto per 'A tazza 'e caffè, scritta nel 1918 con G. Capaldo.
Il F. morì a Palermo il 4 apr. 1953.
Tra le sue molte canzoni, per lo più in dialetto napoletano e pubblicate a Napoli, si ricordano inoltre: Margarita 'e parete (P. Cinquegrana, 1891); 'O giuramento (G. Capaldo, 1909); Campaniello d'oro (L. Bovio, 1910); Maria (all'antica) (Id., 1915); Piererotta (G. Capaldo, 1915); Nun te voglio, Cuncettè (Id., 1916); Campaniello argiento (id., 1917); Luntano 'a te Marì! (B. U. Netti Canetti, 1918); Sotto le fresche frasche (S. Baratta, 1922).
Bibl.: Necrol. in Il Messaggero e Corriere della sera, 5 apr. 1953; F. Petriccione, Piccola storia della canzone napol., Milano 1959, pp. 44, 46, 58, 87, 130; A. Della Corte-G. Pannain, Storia della musica, II, Torino 1964, p. 572; E. De Mura, Enc. della canzone napol., I, 2, Napoli 1968, pp. 277 s.; III, 1, ibid. 1969, pp. 106, 112, 115, 119, 163, 168 s., 178, 183, 199, 216; V. Viviani, Storia dei teatro napoletano, Napoli 1969, p. 783; S. Di Massa, Storia della canzone napol., Napoli 1980, pp. 112, 116, 327; G. Borgna, Storia della canzone ital., Bari 1985, p. 57; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1922, p. 185; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, p. 450.