Orlando, Vittorio Emanuele
Giurista e politico (Palermo 1860-Roma 1952). Professore di diritto in varie università, è considerato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico. Liberale, fu ministro della Pubblica istruzione (1903-05), di Grazia e giustizia (1907-09; 1914-16), dell’Interno (1916-17). Presidente del Consiglio dei ministri dal 1917, dopo la disfatta di Caporetto contribuì a restituire fiducia alla nazione, chiamandola a un nuovo sforzo bellico. A capo della delegazione italiana alla conferenza di pace di Parigi, rivendicò senza successo i territori promessi all’Italia nel patto di Londra del 1915 e la sovranità su Fiume. Di fronte al fascismo tenne in un primo tempo un atteggiamento di aspettativa, ma nel 1924 passò all’opposizione, ritirandosi dalla vita politica e lasciando la cattedra universitaria per non prestare giuramento al governo fascista. Fu membro dell’Assemblea costituente (1946-47) e senatore di diritto (1948-52). Tra le sue opere: Principi di diritto costituzionale (1889), Principi di diritto amministrativo (1890), Diritto pubblico generale e diritto pubblico positivo (1924).
Nasce a Palermo
Inizia a insegnare diritto in varie università
Ministro della Pubblica istruzione
Ministro di Grazia e giustizia
Ministro dell’Interno
Presidente del Consiglio dei ministri
A capo della delegazione italiana alla Conferenza di pace di Parigi, rivendica senza successo i territori promessi all’Italia nel patto di Londra del 1915 e la sovranità su Fiume
Passa all’opposizione, ritirandosi dalla vita politica e lasciando la cattedra universitaria per non prestare giuramento al governo fascista
Membro dell’Assemblea costituente
Senatore di diritto
Muore a Roma