DABORMIDA, Vittorio
Generale, nato il 22 novembre 1842 a Torino, morto ad Adua il 1° marzo 1896. Avviato come il padre, Giuseppe (v.) alla vita militare, uscì sottotenente d'artiglieria sul finire del 1861 e percorse tutta la carriera fino al grado di generale (1895), dopo aver alternato il servizio fra le truppe con delicati uffici presso il corpo di Stato maggiore e l'insegnamento della storia militare nella Scuola di guerra, rivelȧndosi sempre uomo di vasta e soda dottrina e caldo fautore d'una difesa del paese portata sulle Alpi.
Il 1° marzo del 1896, nell'infausta avanzata dimostrativa contro il campo abissino ideata dal generale Baratieri, il D. comandava la brigata di destra. Si disse che egli si fosse lasciato trascinare oltre le posizioni volute e indicate dal capo. Certo è che, nel vallone di Mariàm Sciauitù (v. adua) coi 3500 uomini al suo comando combatté valorosamente contro un nemico di gran lunga superiore in forze. Stretti da ogni parte, gl'Italiani si aprirono il passo alla baionetta fra le schiere abissine per iniziare la ritirata; il generale, travolto, scomparve nella mischia. Alla memoria di lui fu decretata la medaglia d'oro al valor militare.
Bibl.: Relazione della guerra d'Africa, in Riv. mil. ital., 1896; O. Baratieri, Memorie d'Africa 1892-96, Torino 1897; G. Bourelly, La battaglia di Abba Gorima, Milano 1901; G. Menarini, La brigata Dabormida alla battaglia d'Adua, Voghera 1896; A. Pollera, La battaglia d'Adua vista dai luoghi doe fu combattuta, Firenze 1928; P. Schiarini, Il suggello storico sulla battaglia d'Adua, in Boll. dell'Ufficio storico dello Stato maggiore, anno III.