CASABURI, Vittorio
Nacque a Salemo il 4 nov. 1881 da Enrico e Maria Abbondati. Conseguì nel 1903 il diploma di chimico tecnico nel politecnico federale di Zurigo; nel 1904 frequentò in Inghilterra la sezione industrie del cuoio dello Yorkshire College di Leeds sotto la guida di H. R. Proeter, conseguendo il diploma speciale per l'industria del cuoio. Nell'anno 1905 egli si laureò in chimica pura presso l'università di Genova e in quello stesso anno tornò a Londra come assistente nel laboratorio per l'industria del cuoio (London Leather Industries Laboratory, Herolds Institute), diretto dal prof. Parker. Si trasferì in seguito negli Stati Uniti, presso la Ford Morocco & C. di Wilmington, dove giunse ad avere responsabilità di vicedirettore, e poi in Germania, presso la Badische Anilin- und Soda-Fabrik (BASF) di Ludwigshafen.
Nel 1911 il C. vinse il concorso per direttore della Stazione sperimentale per l'industria delle pelli e delle materie concianti, alla quale da allora in poi avrebbe dedicato tutta la sua attività. Sotto la sua guida la Stazione, fondata a Napoli nel 1885 per affiancare e migliorare l'industria conciaria e guantaria, per lo più accentrata in Campania, si trasformò, potenziata e ingrandita, in istituto di interesse nazionale prima e internazionale poi, grazie anche alle personali conoscenze ed esperienze acquisite dal C. nei suoi soggiorni all'estero. Nel 1923 il C. dette inizio alle pubblicazione del Bollettino ufficiale della R. Stazione sperimentale per l'industria delle pelli e delle materie concianti (oggi intitolato Cuoio, pelli, materie concianti), di cui fu condirettore con G. Baldracco, direttore della sezione di Torino della Stazione sperimentale; fu anche direttore responsabile del relativo Supplemento tecnico, pubblicato fino al 1935. Da tale data, dopo la morte del Baldracco, fu unico direttore e responsabile del Bollettino.
Il C. morì a Napoli il 20 dicembre del 1939.
L'attività di ricercatore e di tecnico del C. ebbe una notevole importanza ed influenza in un settore, quello conciario, tradizionalmente legato a tecniche e metodi poco mutati nel corso degli anni, e in un ambiente a quei tempi scarsamente ricettivo ad ogni modifica o cambiamento. Gran parte del suo lavoro e dei suoi scritti ebbe lo scopo dichiarato di aggiornare i tecnici di conceria. Apparsi in un periodo di rivoluzione delle tecnologie conciarie, tali scritti favorirono l'introduzione di innovazioni che trasformarono un'attività prevalentemente artigianale in industria vera e propria; basti pensare che nell'arco di tempo in cui il C. operò, divenne attuale e cominciò ad avere generale applicazione la concia minerale al cromo.
In questa prospettiva,e con questi scopi il C. pubblicò il Dizionario teorico-pratico dell'industria del cuoio (Napoli 1923) e gli Elementi di chimica applicata alle industrie del cuoio (Napoli 1935). Di importanza generale sono anche il manuale Hoepli Concia e tintura delle pelli (Milano 1913) e una serie di studi da lui condotti sotto l'impulso della politica autarchica del momento per cercare di migliorare e rendere di pratica applicazione la concia con sali di ferro e per la razionale utilizzazione della pelle e del pelo di coniglio, con il quale riuscì a produrre filati e un tessuto da lui battezzato tessuto-pelliccia (1939).
Si applicò con uguale successo anche ad altri settori, in particolare all'agricoltura, studiando, per es., l'azione sulla germinazione e sulla disinfestazione dei semi di certi sali di mercurio (sali di mercurio dell'acido metilendinaftolsolfonico e degli acidi ligno metilendinaftolsolfanici; cfr. Industria chimica, V[1930], pp. 1251-1260), l'uso di tannini sintetici come disinfestanti del grano da semina e l'utilizzazione come concime di prodotti derivanti dalla lavorazione della cellulosa. Tali studi, oggetto di varie pubblicazioni, furono raccolti nella monografia La scienza conciaria per la battaglia del grano (Torino 1930).
Molte sue scoperte e numerosi suoi metodi furono oggetto di brevetto in Italia e all'estero, ma ciò non a fini di lucro, bensì al solo scopo, come egli stesso dichiarò, di "stabilire la priorità italiana", lasciandone peraltro completamente libera l'utilizzazione. Citiamo, tra gli altri, "Perfezionamenti al trattamento del pelo per renderlo feltrabile e tingibile" (3 brevetti, 1938), "Miglioramenti nella concia con sali di alluminio" (1936-37-39), "Prodotto per depilazione delle pelli ad allattamento" (1939). Insieme con il suo assistente E. Simoncini il C. mise a punto e brevettò (1926) una serie di tannini artificiali derivati dalle liscivie, alcaline della lavorazione del legno, i "Concianti Alfa", "Alfa C", "Alfacromo", "Alfa NK", ecc., da alcuni dei quali ottenne poi i sali di mercurio per la disinfestazione dei semi, cui si è fatto cenno.
Tra i numerosissimi suoi scritti, tutti pubblicati a Napoli, ricordiamo, oltre ai già citati: nel 1916 Pellicce lavabili e pellicce impermeabili, studi ed esperienze di notevole interesse, tenuto conto delle limitate conoscenze chimiche e tecniche del tempo in questo campo; nel 1918 i primi studi sulla concia con sali di ferro, successivamente ripresi, ampliati e perfezionati; nel 1930 il volume Concia e tintura di pelli agnelline per guanto, comprendente anche utili nozioni sulle caratteristiche specifiche e sui possibili difetti delle pelli di agnello di diversa provenienza; nel 1929, con la collaborazione di I. Cantarella, Miglioramenti e progresso nella concia rapida, in Boll. uff. d. R. Stazione sperim. per l'ind. delle pelli, VII (1929), pp. 89-98, 113-124, 137-154, 161-168, studio molto importante per la messa a punto di un più moderno sistema di concia al vegetale. Nel 1936, in collaborazione con E. Simoncini, suo successore nella direzione della Stazione sperimentale, pubblicò uno studio di considerevole interesse teorico su un nuovo tipo di concia, Concia al wolframio (tungsteno), ibid., XIV (1936), pp. 2-12, e Conce combinate al tungsteno (wolframio), ibid., pp. 74-85. Nel 1937 pubblicò Valorizzazione di pelli vive e morte, una monografia tendente a divulgare i metodi più semplici ed efficaci per ottenere pelli grezze di buona qualità; nel 1938, sempre a Napoli, il Riassunto delle lezioni di tecnologia del cuoio…, e Metodi di analisi e ricerche delle industrie del cuoio. Partecipò inoltre attivamente alla elaborazione di metodi e tecniche ufficiali per la determinazione di alcune caratteristiche del cuoio con: Proposta di controllo della solidità di tinture di cuoio e pelli, nel suppl. tecnico, X (1935) del Boll. uff. d. R. Staz. sper. ... pelli, pp. 81-85, Metodo per accertare il grado di stabilità di una suola, insieme con C. Corradini, ibid., XIV (1936), pp. 345-356, e Proposta di determinazione del peso specifico reale del cuoio vegetale, ibid., XVI (1938), pp. 149-172.
Il C. cercò inoltre di valorizzare alcune possibili fonti di materie concianti in Italia, come i semi di carruba, scarti di lavorazione dell'industria del legno e dell'industria sarda del sughero, il sommacco siciliano.
Numerosi sono infine i suoi studi su tutti i problemi dell'industria conciaria: dalla lotta contro il tarolo (mise a punto un unguento che si dimostrò molto efficace) alle pelli grezze, al rinverdimento, alla depilazione, ai concianti vegetali e sintetici (una novità per quei tempi) fino alla rifinizione e alla tintura del cuoio e delle pellicce.
Bibl.: Necrol. di E. Simoncini, in La Chimica e l'industria, XXII (1940), p. 40, e necr. in LaChimica, XVI (1940), p. 98. Cfr. la raccolta del Boll. uff. della R. Staz. sper. per l'industria d. pelli, voll. I-XVII (1923-39), e del relativo Supplemento tecnico, voll. I-X (1926-35).