AVONDO, Vittorio
Pittore, nato a Torino il 10 agosto 1836, morto ivi il 14 dicembre 1910. Pittore di paesaggio, intenditore di antichità medievali. Si recò quindicenne a Ginevra, dove studiò con il Calame e incontrò il Fontanesi. Nel '55 visitò l'esposizione di Parigi; questa visita ebbe per lui, come per molti altri pittori italiani di quel tempo, un'importanza decisiva: per due anni di seguito i suoi quadri furono rifiutati alle esposizioni della Società promotrice di belle arti di Torino, ma, frattanto, da Ginevra egli passò a Roma dove incontrò a poco a poco una discreta fortuna. Pur non dedicandosi mai esclusivamente all'arte, e considerandosi egli stesso un semplice dilettante, gli anni di Roma sono i più ricchi di opere pittoriche. Un'altra occupazione, l'antiquaria, finì infatti per assorbire tutta la sua vita. Restaurò completamente con la collaborazione d'Alfredo d'Andrade, il castello d'Issogne in Val d'Aosta che più tardi donò allo stato, nel '65 il governo gli affidò il riordinamento del museo del Bargello in Firenze. Dal '90 alla morte fu direttore del Museo civico di Torino. Lo Stella distingue, nel corso della sua arte, tre maniere: una prima calamista, una seconda naturalista (che seguirebbe immediatamente la visita all'esposizione parigina del '55) e una terza individuale, che è poi la vera maniera avondiana: si tratta di una pittura di schietta indole impressionistica, viva per quel gusto del colore che fu il solo a dare buoni risultati nelle arti figurative del sec. XIX. Possiedono opere dell'A. la Galleria nazionale moderna di Roma, il Museo civico di Torino, altre pubbliche gallerie e parecchi privaii d'Italia.
Bibl.: A. Stella, Pittura e scultura in Piemonte (1842-1891), Torino 1893; E. Aitelli, V. A., in La Quadriennale, Torino 1902; E. Thovez L'opera pittorica di V. A., Torino 1912; M. Soldati, V. A., in Catalogo della galleria d'arte moderna del Museo civico di Torino, Torino 1927.