AIX, Vittorio Amedeo Seyssel marchese di
Nato a Torino il 29 dicembre 1679, abbracciò giovanissimo la carriera delle armi: secondo l'Anthonioz avrebbe partecipato alla campagna del 1690 contro la Francia. Entrato nel reggimento di Savoia, il 12 giugno del 1706, difendendo, nel corso dell'assedio francese di Torino, le fortificazioni esterne della cittadella, fu ferito tre volte. Nel 1711 fu nominato colonnello comandante del reggimento di Savoia.
Nel 1725 fu inviato come ambasciatore a Londra, ove rimase sino al 1729 (la corrispondenza dell'A. è conservata nell'Archivio di Stato di Torino, Lettere ministri, Londra, mazzi 34-37). Entrò allora in rapporti, per incarico della corte di Torino, con Alberto Radicati di Passerano (1728) e tentò, vanamente, di convincerlo a tornare in patria. Ebbe poi la nomina a comandante la compagnia Arcieri guardie del corpo del re (16 sett. 1729). Divenuto il 20 sett. 1731 governatore della cittadella di Torino, il 27 settembre fece parte del consiglio che decise l'arresto di Vittorio Amedeo II. Nell'ottobre 1733, all'apertura delle ostilità con l'Austria, marciò su Pavia, che occupo il 31 ottobre. Quindi ebbe l'ufficio di governatore di Cremona (occupata nel dicembre) e poi di Milano. Il 14 sett. 1736 successe al conte Maffei nella carica di gran mastro dell'artiglieria. Il 19 marzo 1737 ottenne il titolo di cavaliere dell'Annunziata.
Nel 1742, all'inizio della guerra di successione d'Austria, assunse il comando dell'esercito di Carlo Emanuele III operante in Savoia e pose il suo quartiere generale a Sampeyre. Respinse in quell'anno a Casteldelfino un assalto dell'esercito franco-spagnolo comandato dal marchese di Las Minas. Il 23 genn. 1744 fu fatto generale comandante la fanteria del Regno di Sardegna. Nel 1749 fu governatore di Torino.
Si ritirò quindi a Chambéry ove mori il 16 febbr. 1754.
Il 28 nov. 1710 aveva sposato a Torino Enrichetta dal Pozzo della Cisterna, dalla quale ebbe numerosa prole.
Bibl.: G. Galli della Loggia, Cariche del Piemonte, II, Torino 1798, p. 533; G. Galleani d'Agliano, Memorie storiche sulla guerra del Piemonte dal 1741 al 1747, a cura di L. Cibrario, Torino 1840, p. 11; A. Saluzzo, Histoire militaire du Piémont, V, Turin 1859, p. 362; D. Carutti, Storia del regno di Vittorio Amedeo II, Firenze 1863, p. 570; R. Gerba, Guerra per la successione di Polonia (1733-35). Campagne 1733 e 34, in Campagne del principe Eugenio di Savoia, XIX, Torino 1901, p. 46; A. Anthonioz, Généraux savoyards, Genève 1912, p. 251; G. A. de Gerbaix de Sonnaz, Quelques diplomates savoyards a niçards au service de la Maison de Savoie, de France, de l'Empire et du Saint Siège, Torino 1912, p. 4; N. Brancaccio, L'esercito del vecchio Piemonte (1560-1859), Roma 1922, pp. 34, 282; V. Spreti, Encicl. stor.-nobiliare ital., VI, Milano 1932, p. 305; C. Montù, Storia della artiglieria italiana, I, 2, Roma 1935, pp. 1039 s.; F. Venturi, Saggi sull'Europa illuminista, I, Alberto Radicati di Passerano, Torino 1956, pp. 158, 163-167, 208.