Vittoria
Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, imperatrice delle Indie (Kensington 1819-Osborne House, isola di Wight, 1901). Figlia di Edoardo, duca di Kent, quartogenito di Giorgio III, e di Vittoria Maria Luisa, figlia di Francesco di Sassonia-Coburgo. Il suo lungo regno fu caratterizzato dall’ascesa della borghesia industriale e dall’espansione oltremare («era vittoriana»), ma anche da cospicui movimenti intellettuali e letterari. Appena diciottenne (1837) ebbe la successione dello zio Guglielmo IV (con l’avvento di V. la Corona d’Inghilterra si separò da quella di Hannover, passata al duca di Cumberland), in un periodo di trasformazione sociale e politica. La riforma elettorale (1830-32) aveva aperto le porte del Parlamento ai ceti industriali e commerciali, segnando la fine del predominio della grande aristocrazia terriera; si era agli inizi delle agitazioni irlandesi di O’Connel e del movimento cartista; si era alla prima fase della campagna liberista e ai primi esperimenti di riforme sociali. Delicata era anche la situazione della monarchia, il cui prestigio era alquanto scosso dagli scandali del regno di Giorgio IV, per cui affioravano non trascurabili tendenze repubblicane. V. seppe imporre la propria autorità, e presto, sotto la guida del primo ministro, lord Melbourne, giunse a impadronirsi perfettamente dei suoi compiti di regina. Il decoro della vita privata (aveva sposato nel 1840 il principe Alberto di Sassonia-Coburgo) fece della corte vittoriana un modello di rispettabilità, esercitando grande influsso sulle idee morali dell’Inghilterra della seconda metà dell’Ottocento. Particolare influenza il principe Alberto esercitò anche sulla politica estera, soprattutto negli affari italiani (nei quali ebbero un certo peso le parentele austriache di Alberto); V. appoggiò decisamente la politica austrofila durante la guerra del 1859, disapprovò le annessioni sarde, entrando anche in contrasto con Palmerston, che aveva appoggiato la spedizione di Garibaldi. In politica interna, le simpatie di V. andarono soprattutto ai conservatori, e il suo ministro prediletto fu Disraeli (per Gladstone nutrì una profonda diffidenza). Con Disraeli (1874-80) ebbe inizio l’ultima grande fase dell’imperialismo inglese, culminata con l’acquisto dell’isola di Cipro, l’insediamento in Egitto e in Afghanistan, l’occupazione di vastissimi territori africani, la guerra contro i boeri. Nel 1876, V. assunse il titolo di imperatrice delle Indie. I grandiosi successi di quest’ultimo periodo del regno, sostenuti dal formidabile sviluppo economico, innalzarono la personalità di V. agli occhi del popolo inglese all’altezza della grande Elisabetta.
Nasce a Kensington
Incoronata regina di Gran Bretagna e Irlanda
Sposa Alberto di Sassonia-Coburgo
Rivolta dei sepoys in India con conseguente fine della Compagnia delle Indie; l’India diventa dominio della Corona britannica
Assume il titolo di imperatrice delle Indie
Muore a Osborne House