AGANOOR POMPILJ, Vittoria
Nacque a Padova, da famiglia d'origine armena, il 26 maggio 1855. Vissuta a Padova, a Venezia, a Napoli, infine a Perugia, ebbe a primo maestro lo Zanella, che non mancò d'incitarla vivamente a continuare nell'esercizio della poesia, sulla quale peraltro non influì notevolmente; e più tardi fruì della sapiente guida del Nencioni, che certo contribuì assai all'affinamento del suo gusto, e rafforzò in lei il bisogno - istintivo pel suo signorile temperamento - di una composta politezza d'espressione, in che consiste uno dei più lodati pregi della sua arte. Schiva di applausi volgari e forse anche restia a dare al pubblico tanta parte di sé stessa, solo tardissimo si decise a pubblicare una raccolta dei suoi versi, che intitolò Leggenda eterna (Milano 1900): breve storia di lungo amore infelice. Sposatasi nel 1901 col deputato e letterato umbro Guido Pompilj, nell'affetto pel marito, "soldato del bene" come ella meritamente lo chiamò, trovò finalmente la pace dello spirito, e sembrò placarsi il rammarico per la giovinezza invano sfiorita. Le Nuove liriche (Roma [1908]) rispecchiano in gran parte la nuova situazione spirituale dell'A., ma non sono all'altezza delle prime, giacché appunto nella ricerca desolatamente vana di quella pace, nella espressione femminilmente disperata di quel rammarico sta la sua ragione d'essere poeta. Morì a Roma il 7 maggio 1910: e sul suo cadavere si toglieva poco dopo la vita l'innamorato e generoso marito.
Bibl.: Vedi ora le Poesie complete, a cura e con introd. di L. Grilli, 3ª ed., Firenze [1927]. Per notizie biografiche, la cit. introduzione del Grilli e, nella stessa edizione, pp. xlvii-lvii, alcune note autobiografiche. Per la sua arte, fondamentale B. Croce, La letteratura della nuova Italia, II, 2ª ed., Bari 1921, pp. 368-375. Cfr. pure T. Ortolani, La poesia di V. A., Spezia 1900; R. A. Gallenga, Delle poesie di V. A., perugia [1903]; in Nuova Antologia, XXXV, 16 giugno 1900, pp. 664-672 e XLIII, 1° ottobre 1908, pp. 385-401, gli articoli rispettivamente di E. Castelnuovo e G. Urbini; Roma letteraria, XVIII, 7 giugno 1910. Nel Fanfulla della Domenica, XXXII, n. 20, 15 maggio 1910, XXXII, nn. 37 e 38, 11 e 18 sett. 1910, XXXIV, n. 3, 21 genn. 1912, altri articoli rispettivamente di E. Checchi, W. Pasini e G. Del Vecchio, ecc. Inoltre: P. Moretta, V. A. P., Teramo 1921, accurato e intelligente, e A. Alinovi, V. A. P., Milano 1921.