VITROLLES, Eugène-François-Auguste D'Armand, barone di
Uomo politico francese nato nel castello di Vitrolles (Hautes-Alpes) l'11 agosto 1774, morto a Parigi il 1° agosto 1854. Giovanissimo, si trovava in Svizzera allo scoppio della rivoluzione: entrò nell'armata di Condé nella quale rimase fino al 1794. Fu in seguito in Germania e Inghilterra e, nel 1799, rientrò segretamente in Francia. Cancellato dalla lista degli emigrati per interessamento di Bernadotte, suo antico maestro di scherma, fu nominato da Napoleone sindaco di Vitrolles, consigliere generale delle Hautes-Alpes, ispettore delle fattorie imperiali e infine barone dell'impero (15 giugno 1812). Ma, legato a Talleyrand, nel 1814 si recò presso lo zar a patrocinare la causa dei Borboni e giunse a provocare la rottura del congresso di Châtillon ultima speranza dell'imperatore. Segretario provvisorio di stato (16 aprile 1814), vide diminuita la sua influenza dal ritorno di Luigi XVIII. Durante i Cento giorni cercò di sollevare le provincie del mezzogiorno, ma fu tradito e arrestato. Liberato da Fouché dopo Waterloo, fu dal duca d'Angoulême messo a capo del movimento reazionario a Tolosa. Deputato delle Basses-Alpes (22 agosto 1815), ministro di stato e membro del Consiglio privato, divenne uno degli agenti più attivi e abili della politica personale del conte d'Artois, fratello del re e futuro Carlo X. Fu nominato da questo ministro plenipotenziario a Firenze (dicembre 1827), quindi maresciallo di campo (7 gennaio 1828) e pari di Francia (7 gennaio 1830). Troppo tardi ottenne il ritiro delle ordinanze (25 luglio 1830), circa le quali egli fu tenuto all'oscuro; e non poté evitare quindi la rivoluzione di luglio. Compromesso durante il tentativo della duchessa di Berry di sollevare la Vandea contro il governo di Luigi Filippo (1832), abbandonò definitivamente la politica. Oltre i Mémoires et relations politiques (Parigi 1884), vanno ricordati di lui: De l'économie politique réduite à un principe (1801); Le ministère dans le gouvernement représentatif (1814).