VITORIA (A. T., 41-42)
Città della Spagna, capoluogo della provincia di Álava (Biscaglia). Il centro abitato, che sorge sul punto di convergenza nella fertile pianura di Álava - bagnata dal Río Zadorra (affluente di sinistra dell'Ebro) - delle vie naturali provenienti dalla depressione basca e dirette all'Aragona, ha tradizioni remote. La vasta Plaza Nueva, in cui si concentra la maggior parte dell'attività cittadina, divide dai quartieri recenti, formatisi lungo la linea ferroviaria e in prossimità della stazione, il vecchio nucleo urbano, ancora recinto da mura. Questo si andò sviluppando attorno alla collina (m. 528 s. m.) mediante una serie di vie (otto) concentriche, che dànno alla sua pianta una forma quasi ovale. La città ha vie strette e tortuose: tipica l'abbondanza dei miradores, balconi chiusi da ampie vetrate. Vitoria, che ha avuto anche, negli ultimi cinquant'anni, un certo sviluppo industriale (mobilificio, industrie alimentari); nel 1934 contava 43 mila ab. (30 mila nel 1900, poco più di 6 mila 100 anni fa).
Vi passa la linea ferroviaria che congiunge le provincie basche alla capitale spagnola attraverso Saragozza.
Monumenti. - La cattedrale di Santa Maria ha pianta a croce latina con tre navate nella parte anteriore, due nel transetto e deambulatorio a cappelle. Le vòlte sono ogivali semplici. Il portico è a vòlte stellate, ed ha un triplice portale ornato tutto di sculture di evidenlissima influenza francese (sec. XIV). Nettamente francese è la facciata del santuario di S. Pietro che data dall'ultimo trentennio del sec. XV. La chiesa di S. Michele, incassata nelle mura della città, deriva dal tipo gotico guascone, con tre navate di altezza uniforme e con le vòlte stellate; l'altare maggiore è lavoro di Juan Velázquez e di Gregorio Hernández. Il Rinascimento apparisce nel chiostro di S. Domenico. Il Palazzo della deputazione, di stile neoclassico, fu eseguito sul progetto dell'architetto Saracibar nel 1833.
Storia. - Fu fondata nel 1181 dal re di Navarra Sancho il Savio, che anche la fortificò con due castelli e con solide mura. Pochi anni appresso ebbe nuovo impulso da Alfonso VIII e si accrebbe note- volmente il numero dei suoi abitanti. Dal fondatore le erano stati concessi i privilegi di Logroño con grandi franchige e con la facoltà di eleggersi il sindaco, il giudice "merino" e il boia. Nel 1200 Vitoria fu presa da Alfonso VII di Castiglia, ma tutti i suoi privile, i furono rispettati. Nel 1212 i suoi abitanti, comandati da Diego López de Haro, presero parte alla battaglia de las Navas di Tolosa. Nel 1431 il re Giovanni II le accordò il titolo di città; e quando nel 1483 giunse alle sue porte la regina Isabella la Cattolica, non le si permise l'ingresso finché non ebbe giurato di rispettare i privilegi ottenuti. Vi risiedette anche per alcuni giorni Francesco I di Francia, quando fu condotto prigioniero a Madrid dopo la battaglia di Pavia.
Bibl.: A. Pirala, Provincias Vascongadas, in España, sus monumentos y artes, su naturaleza e historia, Barcellona 1885; C. Echegaray, Las Provincias Vascongadas a fines de la Edad Media, San Sebastián 1895; Catàlogo monumental de España. Álava, Madrid 1915; A. Calzada, Historia de la arquitectura española, Barcellona 1933.