VITEZ János
Umanista ungherese. Nato verso il 1408 a Sredna, fu dal 1433 notaio della cancelleria regia e segretario dei diversi sovrani succedutisi. Nel 1445 fu nominato vescovo di Várad e ricevette l'incarico d'importanti trattative diplomatiche. Parente e seguace fedelissimo della casa Hunyadi, diresse l'educazione dei figli di Giovanni Hunyadi, Ladislao e Mattia (più tardi re Mattia Corvino). Dopo la morte di Hunyadi venne per poco tempo incarcerato, poi ebbe parte notevole nell'elezione di Mattia a re d'Ungheria, dal quale fu nominato cancelliere e nel 1464 conte perpetuo del comitato Bihar. Creato nel 1465 arcivescovo di Esztergom, prese parte nel 1471 a una congiura contro il re. Morì cardinale il 9 agosto 1472 a Esztergom.
V. fu il primo cosciente umanista ungherese che introdusse nello stile dei discorsi e della cancelleria l'imitazione dei modelli classici. La formazione del suo spirito venne maggiormente influenzata da P. P. Vergerio, ma subì pure l'influenza di Enea Silvio Piccolomini. Ebbe rapporti con molti umanisti (G. Argiropulo, Giorgio da Trebisonda, G. Marzio, G. Peuerbach, ecc.) e fu il primo in Ungheria a fondare una preziosa biblioteca con una cerchìa di umanisti. Fu fondatore dell'università di Pozsony (Academia Istropolitana). Come umanista coltivò principalmente l'orazione e le lettere.
Bibl.: G. Fraknói, V. J. élete (Vita di G. V.), Budapest 1879; i discorsi politici e le lettere di E. S. Piccolomini indirizzati a V. vennero pubblicati da G. Fraknói, ivi 1878; G. Huszti, Janus Pannonius, Pécs 1931.