VITET, Louis, detto Ludovic
Nipote del medico omonimo Louis Vitet (1736-1809), autore di pregiate opere scientifiche, nacque a Parigi nel 1802 e morì a Versailles nel 1873. Letterato, giornalista, uomo politico, storico e critico di storia dell'arte, esordì con fortuna nel Globe; protetto dal Guizot, di cui fu un fervente seguace, venne nominato ispettore dei monumenti (1831), consigliere di stato, membro dell'Accademia delle iscrizioni e dell'Accademia francese. Più volte deputato, sedette a destra partecipando sempre attivamente alla vita pubblica a eccezione del periodo dell'impero, per tutta la durata del quale si tenne sdegnosamente in disparte.
Giovanissimo, in pieno romanticismo, aveva fatto parte di quel gruppetto d'amici, costituito da E.-E. Viollet-le-Duc, da P. Stapfer, da M.-Th. Leclercq, ecc., che si riunivano la domenica in casa di Étienne Delécluze (1781-1863) come questi rammenta nei Souvenirs de soixante années (1863). Costoro, a differenza dei romantici dei grandi cenacoli parigini, non rinnegavano la continuità della tradizione letteraria nazionale, ma, con indipendenza di pensiero, miravano, mantenendosi nel solco di essa, al rinnovamento del teatro tragico classico. Al quale scopo taluni di essi, Pierre-Louis Roederer (1751-1835) ad es., e il V. meglio di tutti, si diedero a stendere scene storiche rivolte a lettori più che a spettatori, quadri dialogati con felice dipintura e fede al vero, spianando la via, come riconosce A. Dumas nella prefazione al Henri III et sa cour (1829), all'avvento del dramma romantico. Da ultimo, il V. si volse più particolarmente a studî storici, a indagini di critica artistica, rivelando serena chiarezza d'idee, serio scrupolo e buon gusto.
Opere: Les barricades, 1826; notevole l'ed. del 1830 per la Préface; Les États de Blois, 1827; La mort de Henri III, 1829, trilogia riunita poi sotto l'unico titolo: La Ligue, 1844; Les États d'Orléans, 1849; Marie Stuart; Histoire de Dieppe, 1838; Eustache Lesueur, 1849; Monographie de Nrotre-Dame de Noyon, 1845; Fragments et mélanges, 1846; Académie royale de peinture et de sculpture, 1851; Le Louvre, 1852, ecc.
Bibl.: Ch.-A. Sainte-Beuve, Portraits littéraires, III; C. Cocne, L. V. Sa vie et son oeuvre, Parigi 1902; L. Maigron, Deux ouvriers du Romantisme (V., Vigny), ivi 1903; L. Fassò, Giambattista Bazzoni (1803-50), Città di Castello 1906, p. 217 (per gl'influssi delle scènes historiques, del V.).