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BORROMEO, Vitaliano

di Susanna Peyronel - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)
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BORROMEO, Vitaliano

Susanna Peyronel

Figlio di Ludovico e di Bona Longhignana, era fratello di Camillo e di Carlo. Anch'egli, come Camillo, si diede alla carriera militare negli anni in cui Francesco II Sforza governava il ducato di Milano, sotto la protezione di Carlo V.

Nel 1531 partecipò alla guerra condotta dallo Sforza, alleato con i confederati svizzeri, contro Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, il quale aveva tentato di occupare la Valtellina, affidata da Carlo V allo Sforza, mettendo così in allarme i Grigioni. La guerra durò dieci mesi ed ebbe un andamento piuttosto sfavorevole per gli sforzeschi. Soltanto in seguito a pressioni del papa e dell'imperatore il Medici accettò di lasciare le posizioni occupate in cambio del marchesato di Melegnano. Il B. fu nominato luogotenente della flottiglia sforzesca, alle dipendenze del colonnello Vistarino. Del cattivo andamento della guerra fu ritenuto responsabile anche lui, tanto che nel novembre del 1531 il duca propose ad Alessandro Bentivoglio, luogotenente dello Stato di Milano, di "cassare esso Borromeo" e di sostituirlo con il Vistarino. Nasceva quindi tra i due una pericolosa rivalità, aggravata dal fatto che il Vistarino pretendeva ormai il comando di tutta l'armata. L'influenza della famiglia Borromeo fu certamente determinante per la soluzione della vertenza: il Bentivoglio, deciso a liquidare il B. "non essendogli altro capo da mettere in loco del Vistarino", e gli Svizzeri, che non si fidavano di lui per i suoi legami di parentela col Medici, chiesero la sua destituzione, ma lo Sforza decise di non lasciar vincere "la pugna" al Vistarino. Il B. perse quindi il comando della flottiglia, ma conservò quello di molte navi intorno a Lecco.

Quando il ducato di Milano passò direttamente agli Asburgo, il de Leyva, governatore dello Stato, segnalò a Carlo V alcuni gentiluomini milanesi, tra i quali il B., desiderosi di segnalarsi al servizio imperiale e meritevoli di qualche ricompensa. Il de Leyva aveva d'altra parte un debito di riconoscenza con tutti i fratelli Borromeo, Carlo, Camillo e Vitaliano, che durante il difficile periodo in cui lo Stato di Milano aveva rischiato di cadere in mano francese avevano fatto dei loro feudi sul Lago Maggiore e delle terre di Arona una roccaforte imperiale, dalla quale giungevano aiuto e vettovaglie; tanto che in seguito dichiarò in un privilegio in favore della famiglia Borromeo, che per quanto le condizioni politiche apparissero quasi disperate "per opera, fatiche, diligenza et agiuti datoli dalli suddetti conti, essersi in gran parte rimediate e rimesse alla vittoria".

Nel 1532 il B. era colonnello di duemila fanti al servizio dell'imperatore, dividendo così con Filippo Torniello, Fabrizio Maramaldo ed altri il comando delle forze imperiali in Italia. Tuttavia poco tempo dopo, nel luglio del 1536, moriva sul campo di battaglia a Savigliano, vicino a Torino, "da una archibusata".

Fonti eBibl.: Archivio di Stato di Milano, Carteggio sforzesco, cart. 1434, 11-12, 14-15, 19 nov. 1531; Archivo General de Simancas, Estado, leg. 1247, ff. 27 ss.; leg. 1184, f. 105; P. Canetta, Albero genealogico storico-biografico della nobile famiglia Borromeo, copia del ms. originale, proprietà della famiglia Borromeo, p. 106;M. Sanuto, Diarii, LVI, Venezia 1901 col. 644; F. Calvi, Famiglie notabili milanesi, II, Milano 1881, tav. VI; I. Coppetti, La guerra del Medeghino contro Francesco II Sforza, in Arch. stor. lombardo, s. 6, VII (1930), pp. 152 ss.; F.Chabod, Lo Stato di Milano nell'Impero di Carlo V, Roma 1934, p. 19.

Vedi anche
Teodoro Bòssi Bòssi, Teodoro. - Uomo politico milanese (m. 1449) uno dei fondatori, alla morte di Filippo Maria Visconti, della Repubblica Ambrosiana (1447). Quando Carlo Gonzaga, nominato capitano generale, cercò di trasformare in suo favore il Consiglio, chiamandone a far parte soprattutto popolani, ordì con Giorgio ... Filippo Marìa Visconti duca di Milano Filippo Marìa Visconti duca di Milano. - Figlio (Milano 1392 - ivi 1447) di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nel 1402, morto il padre, assisteva impotente allo sfacelo dello stato, mentre Facino Cane, che già dominava sulla corte ducale di Giovanni Maria, s'impadroniva anche della contea di Pavia, ... Arona Comune della prov. di Novara (14,9 km2 con 14.279 ab. nel 2007). ● Stazione militare dei Romani, nell’Alto Medioevo divenne borgo dei conti di Stazzona per passare (11° sec.) agli arcivescovi milanesi, ai Visconti e poi ai Borromeo che la eressero in contea (1445). Nel 1743, con il Trattato di Worms, ... Francésco I Sforza duca di Milano Francésco I Sforza duca di Milano. - Figlio (San Miniato 1401 - Milano 1466) di Muzio Attendolo Sforza e della sua concubina Lucia; avviato all'arte militare dal padre, ventenne fu viceré di Calabria, poi riconquistò, al comando delle truppe ereditate dal padre (1424), Napoli per la regina Giovanna II, ...
Categorie
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  • Borromèo, Vitaliano
    Enciclopedia on line
    Uomo politico e banchiere (Padova 1387 o 1391 - Arona 1449), ottenne da Filippo Maria Visconti la cittadinanza milanese; più tardi, nel 1445, fu creato conte d'Arona. Fu il fondatore dei B. milanesi e, ricchissimo per banchi proprî a Londra e a Barcellona, appoggiò la politica viscontea, sovvenzionò ...
Vocabolario
borromèo
borromeo borromèo agg. – Relativo alla famiglia milanese dei conti Borromeo (Isole B.) e in partic. a s. Carlo Borromeo (lega b., la lega cristiana stretta a Lugano nel 1586 contro il diffondersi della Riforma in Svizzera).
vitale
vitale agg. [dal lat. vitalis, der. di vita «vita»]. – 1. a. Di vita, proprio della vita: fenomeni, elementi v.; forza v., spirito v., forma v. (e sostantivato al masch., il vitale, nella filosofia di B. Croce; v. anche vitalità); funzioni...
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