VITA COMUNE, Fratelli della
Gerardo Groote, nato a Deventer nel 1340, entrato nella carriera ecclesiastica, dopo una vita mondana condotto a migliori sentimenti in Utrecht dal certosino Enrico di Kalkar, si diede alla predicazione. Durante i viaggi da lui compiuti per questo motivo nella diocesi di Utrecht (1380-1383), col suo fermarsi frequentemente a Deventer indusse a più elevato tenore di vita gli allievi della scuola del capitolo e diede loro da trascrivere libri. Anche Fiorenzo Radewijns, canonico di S. Pietro di Utrecht, creato maestro in arti a Praga, si unì con Gerardo e, fatta rinuncia al suo canonicato, si mise a vivere in comune con gli scolari e così col consiglio di lui ideò una regola di vita per cui i membri dell'istituto, sacerdoti e chierici, non dovevano emettere voti, ma fare semplicemente promessa di perseveranza e di ubbidienza al superiore della casa e guadagnarsi il pane col lavoro manuale e soprattutto con lo scrivere. Si chiamarono Fratelli della z'ita comune. Nel 1384 fondarono una seconda casa a Zwolle, vivente ancora Gerardo (morto nello stesso anno); possedettero scuole proprie ad Utrecht, Liegi e Bois-le-Duc e numerosi convitti nei quali stabilirono dei repetitores, contribuendo assai alla diffusione della cultura nei Paesi Bassi e nella Germania settentrionale. Contro la loro forma di vita sorsero delle opposizioni delle quali si fece eco (dopo morto Fiorenzo nel 1400) Matteo Grabren domenicano sassone, lettore a Groninga, il quale presentò al Concilio di Costanza 25 articoli sostenendo che il metodo di vita dei Fratelli era inammissibile, perché non si poteva praticare che negli ordini religiosi propriamente detti. Gli articoli furono discussi il 3 aprile 1418; ma il concilio li biasimò e fra Matteo fu costretto a disdirli. I Fratelli cessarono durante il periodo della Riforma. Da Gerardo venne pure il proposito di fondare un monastero di canonici regolari sotto la regola di S. Agostino, che. fu poi inaugurato a Windesheim il 17 ottobre 1387 e fu il centro di una austera congregazione che riuscì a comprendere 86 monasteri, ai quali si aggiunsero altri 16 monasteri di canonichesse. Gerardo fondò pure nel 1379 le Suore della vita comune, che ebbero larga diffusione nei Paesi Bassi sino al tempo della Riforma.
Bibl.: P. Albers e R. Hedde, Manuel d'histoire ecclésiastique, II, Parigi 1908, p. 90 segg.; Z. J. Hefele e H. Leclercq, Histoire des conciles, VII, ivi 1916, p. 565 segg.