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VISTOLA

di Giuseppe Caraci - Enciclopedia Italiana (1937)
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VISTOLA (polacco Wisla; ted. Weichsel; lat. Vistula, Vistla e Visculus; A. T., 51-52)

Giuseppe Caraci

È il maggiore dei fiumi che sboccano nel Baltico, e il fiume polacco per eccellenza, comprendendo da solo, nel suo ampio bacino (198.000 kmq.) quasi la metà (46,7%) del territorio della repubblica polacca (dalla quale resta esclusa la zona del delta). Dato lo sviluppo e l'importanza degli affluenti di destra, il 73% della superficie del bacino guarda quella riva.

Nata dal Barania Góra (1214 m.) nei Beskidi, dai quali le viene il tributo dei numerosi affluenti montani (Biała. Soła, Skawa, Raba, Dunajec, Wisłoka), la Vistola ę giމ alla confluenza col San - che le convoglia le acque di larga parte della Galizia - un fiume di pianura. A valle di Sandomierz cambia direzione, per volgere verso N. e attraversare, con una doccia ancora relativamente poco svasata, l'esile lembo che l'altipiano cretacico rivestito di löss della Polonia di SE. spinge verso la media Pilica. La Vistola disegna così un largo gomito convesso verso oriente, il cui estremo cade press'a poco a Puławy, dove il fiume, mutato di nuovo (in SO.-NE.) il senso della marcia, s'apre la via nelle morene di fondo dell'ultima glaciazione. La valle si fa pił ampia - da 30 a 40 km. in media - e le terrazze che la caratterizzano dominano quasi insensibilmente il fondovalle in cui la Vistola divaga, sparpagliando le proprie alluvioni e ingombrando non di rado il letto di banchi di sabbia, che la obbligano a cambiare spesso di corso. La convergenza di un considerevole numero di affluenti - pił importanti di tutti il Bug-Narew, lungo quanto il Po - fanno della regione attorno a Varsavia il pił vasto dei bacini che trovan posto sulla Vistola: il passaggio del fiume, che l'ampiezza stessa e l'indecisione dell'alveo rendono dovunque difficile ę, proprio in corrispondenza alla cittމ, agevolato dal ravvicinarsi delle opposte terrazze.

A valle di Toruń il pelo delle acque è ad appena 35 m. sul livello del Baltico, a ben 250 km. di distanza da questo: la pendenza è quindi appena sensibile. Il fiume s'incanala lento e maestoso nel corridoio preglaciale che divide il ripiano dei Masuri dalle colline della Pomerania: le sue alluvioni hanno a poco a poco colmato la parte più interna - il cosiddetto Werder, triangolo piano tutto intersecato di canali - della vasta depressione di cui il Frisches Haff è insieme un residuo e l'ala orientale. La Vistola finisce ora nel golfo di Danzica attraverso un ramo diretto aperto nel 1895: l'estremo segmento del suo corso naturale, che si dirige verso occidente attraversando Danzica, è stato ridotto a canale (tote Weichsel, "Vistola morta") e garentito dalle piene e dall'alluvionamento mediante chiuse.

Il regime della Vistola tiene un luogo intermedio tra i fiumi tedeschi e quelli sarmatici. Nel suo basso corso le piene coincidono, tra marzo e aprile, con la fusione delle nevi provocata dalle piogge primaverili; nella sezione a monte della confluenza col San si ripetono invece frequentemente anche nella stagione calda, in rapporto, anche in questo caso, con lo sciogliersi delle nevi. In agosto-settembre si hanno quasi dappertutto le massime magre. I primi ghiacci cominciano di regola in dicembre e durano sino a febbraio - due mesi, in media, a Varsavia - ma il fiume non può essere utilizzato per la navigazione, di solito, per quattro o cinque mesi l'anno. Ciò limita assai la sua funzione antropogeografica, che potrebbe, diversamente, essere assai più notevole; dei suoi 1100 km. di corso, infatti, circa il 95% è navigabile (a valle della confluenza con la Przemsza), mentre poi il fiume è congiunto per via di canali tanto col bacino del Niemen (Bierza, canale di Augustów), quanto con quello dell'Oder (canale di Bydgoszcz, Noteć). Tenendo poi conto degli affluenti, il reticolo fluviale del bacino della Vistola ascende a 7700 km., dei quali 4980 (il 65%) navigabili. Va tuttavia avvertito che una più intensa utilizzazione di queste vie di acqua, finora impiegate quasi soltanto per le merci povere, esigerebbe non lieve somma di lavori, per disciplinare e regolare i deflussi liquidi e solidi, ciò che non è stato fatto se non in piccola parte per la Vistola vera e propria (e cioè nei 222 km. del tratto a valle di Toruń) e per qualcuno dei suoi affluenti montani (Dunajec, Raba, San). Per lo stesso motivo l'utilizzazione del fertile fondovalle, ancora esposto ai capricci del fiume, è limitata d'assai.

La portata media alla foce si aggira sui 1120 mc. al secondo, oscillando tra estremi che vanno da 550 a 10.000 mc. al secondo. Le piene hanno non di rado causato danni notevoli; quella del luglio 1934 nella Galizia orientale fu una delle più terribili inondazioni che abbiano devastato l'Europa da un paio di secoli a questa parte.

Bibl.: H. Keller, Memel-, Pregel- und Weichselstrom, ihre Stromgebiete und ihre wichtigsten Nebenflüsse, Berlino 1899; S. Lencewicz, Dyluwjum i morfologja środkowego Powiśla, Varsavia 1927; H. Steinert, Der Ausbau der Weichsel, in Geogr. Zeitschr., XXXVI (1930), pp. 296-99; V. Polyakov, The Valley of the Vistula, in The Slavonic and East European Review, XII (Londra 1933), pp. 37-62; R. Galon, Dolina dolnej Wisły, ecc., in Badania geograficzne, Poznań 1934, fasc. 12-13.

Vedi anche
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Vocabolario
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galiziano agg. e s. m. (f. -a). – 1. Della Galizia, regione storica della Spagna, all’estremità nord -occid. della penisola iberica, la cui lingua, letteratura e civiltà sono più note con la denominazione di gallego; abitante o nativo della...
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