visivo
L'aggettivo, attestato una volta nella Vita Nuova, 5 nel Convivio e 2 nella Commedia, si riferisce con specializzazione tecnica a organi e facoltà del senso della vista, ed è pertanto attributo di ‛ spiriti ' (v. SPIRITO).
Si vedano i seguenti luoghi: Vn XIV 14 Amore uccide tutti li miei spiriti, e li visivi rimangono in vita (cfr. § 5 fuoro sì distrutti li miei spiriti per la forza che Amore prese veggendosi in tanta propinquitade a la... donna, che non rimasero in vita più che li spiriti del viso, " della vista " o, appunto, del ‛ viso ' in quanto, in contesti fondamentalmente dottrinari, ‛ viso ' significa " vista ": v. VISO); Cv III IX 15 in tanto debilitai li spiriti visivi che le stelle mi pareano tutte d'alcuno albore ombrate; II IX 5 'l nervo per lo quale corre lo spirito visivo; III IX 9 lo spirito visivo, che si continua da essa [la pupilla] a la parte del cerebro... dov'è la sensibile virtude... subitamente sanza tempo la [l'immagine] ripresenta, e così vedemo: la facoltà di vedere è qui considerata come una funzione svolta da ‛ spiriti ' che, quasi come la corrente elettrica, correndo lungo il ‛ nervo ', recano l'immagine al cervello (cfr. If IX 74 Or drizza il nerbo / del viso, il nervo " della vista ", e v. VISO); Pd XXX 47 come sùbito lampo che discetti / li spiriti visivi, sì che priva / da l'atto l'occhio di più forti obietti, e XXVI 71 come a lume acuto si disonna / per lo spirto visivo che ricorre / a lo splendor. In altri luoghi, v. è attributo di ‛ organo ' (Cv III IX 13 l'organo visivo, cioè l'occhio) e di ‛ virtù ' (IX 10 non... perché lo visibile venisse a l'occhio, ma perché la virtù visiva andava fuori al visibile [v.]).