visir
(o vizir) Voce derivata dall’ar. wazir, usato già nella poesia araba preislamica e nel Corano nel senso di fido aiutante o vicario. Il suo uso per indicare il funzionario plenipotenziario, vicario del sovrano, fu introdotto dal califfo abbaside al-Saffah e durò sino alla fine della dinastia. Carica e titolo furono rimessi in vigore dai sultani ottomani, per indicare una gerarchia politica che andava dal «Gran v.» ai v. minori, addetti a materie speciali. La carica di Gran v. fu soppressa insieme al sultanato ottomano nel 1922, mentre negli Stati arabi mediorientali, dal primo dopoguerra, v. indicò il ministro in senso europeo.