Famiglia nobile italiana, ramo della famiglia dei Venosta, la quale deriva il suo nome dalla subinfeudazione delle valli Venosta e Mätsch fatta a essa dal vescovo di Coira. Capostipite noto della famiglia Venosta è Egano, ricordato nel 1131. Dai pronipoti Egano e Gabardo presero origine rispettivamente i conti di Mätsch e il ramo valtellinese chiamato col nome di Venosta. A un discendente di Gabardo il duca di Milano Filippo Maria Visconti concesse di portare il cognome dei Visconti (il diritto intendendosi esteso anche ai discendenti) e di inquartarne le armi, onde la famiglia, a cominciare da allora (1419), assunse il cognome di Visconti-Venosta. La famiglia ebbe notevole importanza nella vita politica valtellinese: in particolare si ricorda Marco Antonio, che ebbe gran parte nelle lotte politico-religiose della Valtellina contro i Grigioni nel 1620. Nicola (1752-1828) partecipò attivamente agli avvenimenti politici per i quali la Valtellina si riunì alle province lombarde; con lui la famiglia si trasferì a Milano. I nipoti di Nicola, Emilio (v.) e Giovanni (v.), sono i rappresentanti più noti della famiglia. Emilio sposò Luigia Alfieri dei marchesi di Sostegno e Ca' da Bosco, ultima rappresentante della sua famiglia, e in tal modo passarono ai V. V. tutti i titoli feudali di cui la famiglia è insignita. I V. V. ebbero la conferma di nobiltà nel 1816 e il titolo marchionale nel 1876.