Capo (m. 139 a. C.) dei Lusitani superstiti della strage fatta a tradimento da Servio Galba (151 a. C.). Salvò l'esercito grazie ad un'abilissima guerriglia contro C. Vetilio (147), respinse i Romani nella vallata del Baetis e dominò il paese. Sconfisse ancora ripetutamente i Romani, finché (145) il console Q. Fabio Massimo Emiliano, forte di due nuove legioni, riportò notevoli successi. V. riuscì tuttavia a far sollevare i Celtiberi e batté in seguito il console Q. Fabio Massimo Serviliano che fu costretto a concludere una pace (142), i termini della quale furono disconosciuti dal senato e dal console Gneo Servilio Cepione (141). Abbandonato dai suoi, fu ucciso nel sonno da tre compatrioti incaricati di trattare con Cepione.