GIOTTI, Virgilio
Pseudonimo del poeta Virgilio Schönbeck (il cognome della madre, veneta, era Ghiotto), nato a Trieste il 15 gennaio 1885, ivi morto il 21 settembre 1957; dal 1907 al 1920 dimorò a Firenze; tornato a Trieste, dopo avere esercitato varî mestieri, si impiegò presso quell'Ospedale. Nel 1957 fu conferito al G., dall'Accademia nazionale dei Lincei, uno dei premî nazionali Feltrinelli.
La sua prima raccolta di versi, Piccolo canzoniere in dialetto triestino, fu pubblicata a Firenze nel 1914; seguirono: Caprizzi, canzonete e storie, ivi 1928; Colori, ivi 1941; Nuovi colori, Venezia 1943; Sera, Torino 1948; Versi, Trieste 1953: tutti in dialetto veneto, raccolti infine nel volume Colori (1909-1955), Milano-Napoli 1957. In lingua sono invece Liriche e idillî, Firenze 1931. La sua poesia, che non tanto si riallaccia alla tradizione vernacola quanto alla contemporanea poesia in lingua, dalla pascoliana e crepuscolare all'ermetica, si serve del dialetto a dare più intima vibrazione ai proprî motivi lirici, ispirantisi ora ad una intimità amorosa o familiare, serena o (specie da ultimo, dopo che al G. morirono due figli sul fronte russo) dolorosa, ora alla natura, al paesaggio, alla vita minuta della sua città; in forme che dalla musicalità della canzonetta si accostano sempre più, e con sempre maggiore grazia, ad una essenzialità epigrammatica.
Bibl.: S. Benco, in Il Piccolo di Trieste, 4 aprile 1944; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari 1946; M. Fubini, in Il Ponte, nov. 1948; id., in Il Mondo, 22 ottobre 1957; D. Valeri, in L'Approdo, gennaio-marzo 1952; G. Raimondi, in Il Mondo, 5 aprile 1960.