Donna politica nicaraguense (n. Rivas 1929). Sposò nel 1950 Pedro Joaquín Chamorro Cardenal, esponente del Partito liberale ed editore del quotidiano La Prensa, il principale organo d’informazione d’opposizione rispetto al regime dittatoriale guidato dal 1936 da Anastasio Somoza. All’assassinio del marito (1978), la C. sostenne i moti insurrezionali del Fronte sandinista di liberazione nazionale, prendendo parte al governo provvisorio seguito alla caduta del regime (1979). Il suo appoggio alla nuova formazione durò poco; nel 1980 la C. ritirò il suo sostegno e condusse, attraverso il quotidiano che fu del marito, una vivace critica alle misure economiche e sociali promosse dal governo di Daniel Ortega, imbevute di un’ideologia populista e antioccidentale. Ormai decisa fiancheggiatrice del movimento antisandinista, avallò l’intervento lanciato dall’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan contro i sandinisti, e nel 1990 mise insieme un cartello elettorale che strappò ad Ortega la presidenza del paese. Da nuova guida politica del Nicaragua la C. ha promosso, negli anni Novanta del Novecento, riforme economiche di ispirazione liberista, del resto largamente impopolari. Sconfitta alle elezioni presidenziali del 1996 da Arnoldo Alemán, le si riconosce tuttavia il merito di aver sostenuto il dialogo tra le forze contrapposte presenti nel paese, consolidando in questo modo le istituzioni e allontanando la stagione della guerra civile.