Scrittore romeno (Segarcea, Oltenia, 1915 - Madrid 1992). Poeta e romanziere, saggista impegnato nella problematica letteraria e filosofica dei nostri tempi, continuò sulla stessa linea nei paesi dove, durante e dopo la guerra, visse dapprima come diplomatico poi come profugo, in esilio fino alla morte. Nel 1960 vinse il premio Goncourt, che rifiutò, col romanzo Dieu est né en exil, diario immaginario di Ovidio relegato in terra oggi romena. Il tema dell'esilio compare anche nel romanzo Le chevalier de la résignation (1961). Altri romanzi in lingua francese Les impossibles (1962), La septième lettre (1964), che racconta l'avventura siciliana di Platone, Une femme pour l'Apocalypse (1968). Alla produzione saggistica vanno ascritti la monografia Giovanni Papini (1963), La rebeldía de los escritores soviéticos (1960; trad. it. 1963), l'autobiografia spirituale Le paysan du Danube (1966). Tra i suoi ultimi lavori: Persécutez Boèce! (1987); Les clefs du crépuscule (1990); Mai sus de miazănoapte ("Oltre mezzanotte", 1992).