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VELA, Vincenzo

di Alfonso De Romanis - Enciclopedia Italiana (1937)
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VELA, Vincenzo

Alfonso De Romanis

Scultore, nato a Ligornetto (Ticino) il 3 maggio 1822, ivi morto il 4 ottobre 1891. Studiò sotto la guida di B. Cacciatori, e sì trovò in una cerchia di scultori milanesi (di poco più giovani di lui) che, reagendo alla scolastica neoclassicista, avevano già adottato i principî estetici che Lorenzo Bartolini (v.) alacremente diffondeva da Firenze: principî ch'egli volle superare con l'adozione di un naturalismo che fosse unicamente espressione di un gusto individuale romanticamente inteso. Fu così ch'egli prese posizione di rinnovatore. Il suo primo successo l'ottenne nel 1847 con lo Spartaco (Milano, palazzo Litta): opera. perentoriamente dimostrativa della vigoria plastica del V. e della sua acuta osservazione del vero, ma non scevra di qualche letteraria gonfiezza. Meglio che nello Spartaco e nel Guglielmo Tell di Lugano, anch'esso di spirito teatrale, Alberto del Palazzo Reale torinese; e più che in talune sue opere di maggiore fama, come la statua di Gioacchino Murat sulla tomba della figlia Letizia nel cimitero di Bologna, o il Napoleone morente di Versailles, il V. va cercato in quelle opere di carattere più intimo, dove il suo vigore plastico si contenne nella semplicità dignitosa d'una delicata visione, e propriamente nelle statue di Maria Adelaide e di Maria Teresa (Santuario della Consolata a Torino), della Duchessa d'Adda (cimitero d'Arcole), del piccolo Tito Pallestrini (museo civico di Torino), nei suoi vivi ritratti, tra i quali quello bellissimo del Cavour nel Palazzo della Borsa a Genova.

In mezzo secolo d'intensa attività (per gran parte svolta a Torino, ov'egli fu riorganizzatore dell'Accademia e maestro di scultura) il V. assistette al trionfo del realismo con le sue arditezze, le sue nuove conquiste e i suoi errori, seguendone gli sviluppi e fortemente caratterizzandolo con opere di grande importanza, come la Contadina con un fanciullo (Museo civico di Torino) e il bassorilievo Le vittime del lavoro della Galleria d'arte moderna a Roma.

Bibl.: Guidini, V. V., Como 1893; Catalogo del Museo Vela in Ligornetto, Berna 1901; R. Manzoni, V. V., Milano 1908; Calderini, V. V., Torino 1920; S. Vigezzi, La scultura italiana dell'Ottocento, Milano 1932.

Vedi anche
Giulio Montevérde Montevérde, Giulio. - Scultore italiano (Bistagno, Val di Scrivia, 1837 - Roma 1917). Dapprima ebanista, frequentò poi l'Accademia ligustica di Genova, e si perfezionò a Roma. Il suo stile, veristico, rimase tuttavia nella tradizione accademica. Eseguì gran numero di monumenti commemorativi (Mazzini, ... Domenico Induno Pittore (Milano 1815 - ivi 1878); allievo di L. Sabatelli a Brera, esordì dipingendo quadri storici e religiosi alla maniera di F. Hayez e si perfezionò a Roma. Dopo aver preso parte ai moti del 1848 fu costretto a rifugiarsi in Svizzera; di là passò a Firenze, e rientrò a Milano soltanto nel 1859. Venne ... Airolo Centro della Svizzera, nel Canton Ticino. Acquistò importanza nel 1200 con l’apertura del valico del San Gottardo; divenuto feudo dei Visconti, cui si ribellò a più riprese, fu poi assoggettato agli Svizzeri (1516). Da Airolo mosse il segnale della rivolta del Ticino contro l’occupazione dei Francesi ... Francesco Hàyez Hàyez ‹àiez›, Francesco. - Pittore (Venezia 1791 - Milano 1882). Allievo di D. Maggiotto dal 1804 al 1808, frequentò l'Accademia di Venezia, per poi completare i suoi studî a Roma (1809-16) dove, protetto e consigliato da A. Canova, tese a fondere i canoni classici con il colorismo di tradizione veneta ...
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  • Vela, Vincenzo
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    Scultore (Ligornetto, Mendrisio, 1822 - ivi 1891), d'ispirazione naturalistica, evidente nelle sue più note composizioni: Spartaco, Napoleone morente, Maria Teresa, e soprattutto Le vittime del lavoro (nella Galleria d'arte moderna di Roma). Modellò anche un ritratto di D., che si discosta dall'iconografia ...
Vocabolario
véla
vela véla s. f. [lat. vēla, pl. di vēlum «vela», passato a femm. sing. nel latino parlato]. – 1. a. Telo, o insieme di teli aggiuntati (ferzi), di varia forma e grandezza, rifinito a regola d’arte e applicato all’alberatura di un natante...
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