TROYA, Vincenzo
Pedagogista piemontese, e riformatore scolastico, nato a Magliano d'Alba l'8 giugno 1806, morto a Torino il 30 gennaio 1883. Da principio s'avviò alla vita ecclesiastica, che ben presto però abbandonò. Fin dagl'inizî della sua attività, come maestro elementare, il Tr. cercò di riformare il metodo dell'insegnamento, e nella pratica, e proponendo programmi di riforme. Volle che si abbandonasse il vecchio sistema che cominciava fin da principio con la sola lettura latina, trascurando di fare apprendere a scrivere e a leggere l'italiano, come ogni altra cognizione che esulasse dal catechismo. Sospettato da principio, rimproverato e destituito dalle autorità, le sue qualità personali vennero però sempre riconosciute; in un secondo tempo anche le sue proposte di riforme vennero accettate, e l'esecuzione di esse fu in gran parte affidata a lui. Così ebbe varie cariche nell'amministrazione scolastica piemontese, e fu una delle più simpatiche figure del gruppo di riformatori scolastici che si raccolse attorno a D. Berti.
La sua attività letteraria s'inizia nel 1840, con l'Istruzione ai maestri delle scuole elementari, che il Rosmini altamente stimava, e continua poi ininterrotta, con guide all'insegnamento, sillabarî, libri di lettura di ogni grado, e con la collaborazione a riviste pedagogiche. Alla sua iniziativa si deve l'istituzione di scuole di metodo per i futuri insegnanti.
N. Pettinati, V. Tr. e la riforma scol. in Piemonte, Torino 1896.