• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ONOFRI, Vincenzo

di Aldo Foratti - Enciclopedia Italiana (1935)
  • Condividi

ONOFRI, Vincenzo

Aldo Foratti

Scultore, operoso a Bologna fra il 1493 e il 1524. Seguace di Niccolò dall'Arca, ne temperò la violenza espressiva, contenendosi nei modi più tranquilli dello Sperandio e di Francesco di Simone, sotto l'influsso precipuo dell'arte toscana. Può anche darsi che il "maestro Vincentio'' d'una cronachetta anonima del convento di S. Domenico in Bologna sia l'O., e che la prima notizia dei suoi lavori risalga al 1493, anno in cui gli furono pagate due figure del beato Alberto Magno e di Raimondo di Pennafort. A Bologna, nel S. Petronio, si conservano il monumento sepolcrale del vescovo C. Nacci, eseguito in terracotta e marmo (1504), e il Mortorio di terracotta, composto di otto figure, nelle quali è palese l'ispirazione dal gruppo analogo di Niccolò dall'Arca in S. Maria della Vita. Nella Galleria Davia-Bargellini il busto di terracotta di V. Bargellini pare meno vicino che non si creda alla diligenza del modellatori, ma non è suo il busto marmoreo di F. Beroaldi in S. Martino. Nei particolari della decorazione l'O. si mostra ricercatore di eleganze e di finezze più adatte all'intarsio che alla scultura, tuttavia il suo metodo non si scosta dalla prudenza riflessa dell'esecutore che, privo d'originalità, assimila senza sforzo.

Bibl.: A. Gottschewski, Über die Portr. der Caterina Sforza u. über den Bildhauer V. O., Strasburgo 1909; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932.

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali