MELA, Vincenzo
– Nacque da Francesco e da Giovanna Marchiori a Isola della Scala presso Verona nel 1823 circa. Non si hanno notizie sulla sua formazione. Le prime testimonianze della carriera artistica riguardano il suo debutto come cantante. Il nome del M. compare infatti fra gli interpreti in alcuni libretti d’opera: a Cuneo partecipò alla rappresentazione de La vestale di S. Mercadante nei panni di Publio; nella primavera del 1844, a Pavia, si esibì nel Mosè di G. Rossini; due libretti stampati a Palermo lo indicano come Giorgio in Elvira ed Arturo (I puritani) e nel ruolo del barone di Lutzow nella Leonora di Mercadante (1846). Il M. dovette abbandonare però ben presto la carriera di basso; non si hanno infatti ulteriori riscontri circa una sua partecipazione come interprete in altri allestimenti.
Si ha notizia che nell’ottobre 1853 esordì come compositore al teatro Valle (poi Ristori) di Verona, dove fu rappresentato «con felice successo» il suo melodramma Il feudatario, su libretto di M. Marcello (partitura a Venezia, Biblioteca della Casa di Goldoni, Correr - Città varie, 57.F.70).
Una lunghissima recensione pubblicata in due numeri de La Gazzetta musicale di Milano (23 e 30 ott. 1853) ci informa di come il libretto, scritto tredici anni prima da Marcello, seppur adorno di belle immagini, risulti povero di contrasti e di situazioni interessanti, mentre il recensore afferma che la sinfonia d’introduzione «rammenta il far di Rossini». L’accurata analisi musicale del critico rileva e motiva una certa incapacità della musica dell’opera di rappresentare efficacemente la situazione drammatica e la mancanza di unità di stile, fino a cogliere gli echi verdiani un po’ troppo evidenti di Ferma, crudele, estinguere dell’Ernani.
A Isola della Scala furono rappresentati nell’inverno 1855 al teatro Sociale L’alloggio militare, su libretto di L. Sartorelli, e l’opera semiseria La testa di bronzo, su libretto di F. Romani.
La recensione pubblicata da L’Italia musicale (17 genn. 1855) riferisce che quest’opera fu interpretata con buon successo da una artista esordiente del conservatorio di Milano, Silva Dalla Valle, con un coro di dilettanti, l’orchestra e la banda della Società filarmonica locale. L’opera fu poi eseguita a Brescia riscuotendo ancora l’approvazione de L’Italia musicale (16 genn. 1856).
Il giorno di Pasqua del 1856 fu eseguita a Isola della Scala una sua messa per soli, coro e orchestra, recensita con grandi lodi da L’Italia musicale (29 marzo 1856).
Il 17 nov. 1857 fu rappresentata al teatro Nuovo di Verona una nuova opera del M., Cristoforo Colombo (Romani), interpreti Enrichetta Weiser, A. Dell’Armi, P. Baraldi (nel ruolo di Colombo) e G. De Dominicis. L’opera fu recensita positivamente dalla Gazzetta musicale di Milano (22 nov. 1857) e da L’Italia musicale (25 nov. 1857).
Nel febbraio 1858, ancora al teatro Sociale di Isola della Scala, fu rappresentato il melodramma semiserio Il convento di S. Nicola (Romani), allestito poi con modesto successo anche al teatro Sociale di Mantova con il titolo I masnadieri al convento di S. Nicola (cfr. L’Italia musicale, 2 giugno 1858).
Nell’estate 1865, al teatro Re di Milano, fu rappresentato dalla Società musicale il suo melodramma giocoso in un prologo e un atto Il casino di campagna (libretto di U. Barbieri; partitura a Milano, Biblioteca nazionale Braidense, Racc. Dramm., 6197/9); del cast vocale faceva parte la figlia Eugenia, morta nel febbraio 1879, denominata «la tenoressa» per il particolare timbro della voce (cfr. Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti). L’opera venne ripresa anche al Théâtre-Italien di Parigi.
Due lettere risalenti al 4 luglio 1870 e al 1° genn. 1880, conservate presso la Biblioteca civica di Verona (carteggio G.B.C. Giuliari), testimoniano la permanenza del M. a Isola della Scala. In queste egli ringrazia l’erudito G.B.C. Giuliari per avergli spedito alcune opere letterarie e un opuscolo della musica sacra in Verona dove lo si menziona.
Il M. morì a Cologna Veneta nel 1897.
La pubblicazione di numerose composizioni del M. per pianoforte solo (edite a Milano, salvo diversa indicazione), dedicate a una folta schiera di gentildonne, sembra indicare una sua formazione come pianista e forse come insegnante, come per esempio Le campane di Sabbion «Esercizio-scherzetto», dedicato alle «vispe bambine» Modari e Bongiovanni, oppure i Dodici esercizi facili per pianoforte a quattro mani. Molti titoli della sua produzione pianistica sembrano indicare una destinazione da salotto, come Un calcio al passato (polka-salon); La girandola (valzer facile); Quattro mazurke; La pioggia di margherite (capriccio); Souvenir di Napoli (scherzetto); Le campane di Bovolon (capriccio). Sono presenti anche alcune composizioni e fantasie su temi d’opera, come il Capriccio per pianoforte sopra motivi dell’opera «La favorita» di G. Donizetti; o La sonnambula, Finale trascritto per pianoforte a 4 mani.
Numerose composizioni del M. (pubblicate perlopiù a Milano) sono connotate dalla tematica patriottica; per canto e pianoforte: Inno d’Italia, dedicato «Al primo soldato dell’Indipendenza italiana» (parole e musica del M.); Canto di guerra (su poesia di V. Merighi); Alla santa memoria dei martiri caduti nelle dieci giornate del 1849 in Brescia (G. Fontebasso); La partenza del marinaio (G. Dall’Ongaro). Per pianoforte: L’ultimo delirio dell’Austria (capriccio); Marcia (dedicata alla regina d’Italia Margherita; Verona s.d.); Le nozze di Teresina Garibaldi (mazurka); Trecenta: Marcia alla bersagliera; Da Marsala a Palermo (marcia); I novecento a Palermo (polka); Il due luglio 1871 (polka; Padova 1871); Storia d’Italia in musica.
Dell’ampia produzione del M. per voce e pianoforte si ricordano inoltre: La rosa (romanza con la risposta; parole e musica del M.); Il giglio (romanza; parole e musica del M.; Londra dopo il 1853); Guarda che bianca luna (romanza); Son Zanetta la fiorera (canzonetta veneziana); Angelo mio (preghiera per soprano; Londra dopo il 1853); Il fior della camelia (valzer); Nelle tue braccia o cara (romanza per baritono; Torino 1865 circa); Il sogno (aria per baritono).
Fonti e Bibl.: C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, II, p. 77; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, II, pp. 316 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, V, pp. 10 s.
E. Biggi Parodi